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Alto Adige. Appalti, Giunta provinciale approva disegno di legge

29 Maggio 2019

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Alto Adige. Appalti, Giunta provinciale approva disegno di legge

Alla fine del 2015 l’Alto Adige fu una delle prime regioni in Europa a recepire direttamente la direttiva europea sugli appalti pubblici nella propria legislazione provinciale, senza attendere la legislazione italiana. L’obiettivo era di promuovere la digitalizzazione, ridurre i tempi di elaborazione, ridurre i costi dei servizi da acquistare e gestire gli appalti nel modo più trasparente possibile.
Questo è anche il caso del disegno di legge approvato ieri dalla Giunta, che mira in particolare a semplificare le procedure e agevolare il lavoro degli operatori economici e delle amministrazioni appaltanti. Le novità contenute nel disegno di legge comprendono in particolare l’innalzamento della soglia per il conferimento degli appalti diretti di cui all’articolo 9. Con l’approvazione di queste nuove regole sarà possibile conferire incarichi diretti nel settore delle costruzioni, previa consultazione di almeno tre società, fino ad un importo di 150.000 euro, e dunque oltre la soglia finora in vigore di 40.000 euro. Le stesse regole valgono per servizi e acquisti ma in questo caso la soglia si attesterà a 100.000 euro. Il disegno di legge prevede inoltre l’abolizione della verifica e della convalida per progetti fino a un milione di euro.
Il periodo di validità della dichiarazione delle imprese per l’elenco telematico degli operatori economici è stato esteso da sei mesi a un anno. Anche la procedura seguita dai comitati di valutazione per le gare di qualità, sia il regolamento per la revoca dei provvedimenti di aggiudicazione nel settore delle costruzioni. Il rispetto rigoroso dei criteri ambientali minimi sarà attenuato se non ci sono prodotti sul mercato che rispondono alle caratteristiche richieste. La specifica obbligatoria di una triplice proposta per il subappalto di servizi è cancellata. Un ulteriore alleggerimento del lavoro delle stazioni appaltanti, dei Comuni e delle comunità distrettuali deriverà infine dalla modifica dei controlli a campione sugli operatori economici per i contratti inferiori a 150.000 euro: in futuro questi non saranno più le circa 500 stazioni appaltanti pubbliche bensì l’Agenzia per i contratti pubblici.