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Metro Italia verso la chiusura del magazzino di Bolzano. A rischio 64 lavoratori

19 Marzo 2019

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Metro Italia verso la chiusura del magazzino di Bolzano. A rischio 64 lavoratori

Dopo mesi di incertezze, si va concretizzando lo spettro della chiusura del magazzino di Bolzano di Metro Italia. Le categorie del commercio di Cgil/Agb e Uil/Sgk si dicono preoccupate per il futuro dei 64 lavoratori attualmente impiegati a Bolzano e parlano di un atteggiamento di chiusura da parte dell’azienda, che ormai da tempo si rifiuta di dare garanzie, certezze e informazioni in merito al personale occupato.

Metro, uscita ormai da tempo dalla crisi economica e con fatturati positivi sulla filiale di Bolzano, non conferma alle organizzazioni sindacali la sua permanenza sul territorio provinciale. Come spiegano i sindacati, nel corso dell’estate erano state effettuate dichiarazioni in merito a un possibile ridimensionamento della struttura, con il mantenimento solo del reparto food. Nei giorni scorsi la situazione è apparsa ancora più grave: “L’assenza di risposte sul rinnovo del contratto di affitto del magazzino – spiegano le categorie in una nota congiunta -, in scadenza nel mese di giugno 2019, lascia ipotizzare che la trattativa non stia andando a buon fine e che Metro Italia potrebbe abbandonare il mercato bolzanino”.
Le parti sociali rivendicano il diritto di conoscere il destino del personale impiegato e la salvaguardia del loro posto di lavoro. Come ricordano i sindacati, Metro Italia da mesi ormai aveva disdettato il contratto integrativo nazionale, temporeggiando nella qualificazione delle proposte di rinnovo e presentando solamente il mese scorso una piattaforma incomprensibile da parte di un’azienda sana e in crescita. Secondo le parti sociali, le proposte avanzate da Metro Italia erano irricevibili, facendo riferimento, tra l’altro a: riduzione del premio di produzione, aumento del numero di domeniche lavorative, riduzione della percentuale di pagamento del lavoro domenicale, aumento delle ore lavorative contrattualmente e individualmente previste con mantenimento dell’attuale retribuzione, reintroduzione degli orari spezzati e di carichi lavorativi più importanti durante le giornate domenicali con incidenza profondamente negativa sulla qualità di vita dei lavoratori. “Ad oggi, – ribadiscono – solo il grande senso di responsabilità del sindacato, ha evitato la rottura del tavolo di contrattazione”.
In considerazione della situazione che si sta determinando, per i sindacati, la festa organizzata dalla società per mercoledì 20 marzo risulta quindi del tutto irrispettosa e inopportuna nei confronti dei lavoratori. “Uomini e donne – precisano – a servizio dell’azienda da decine di anni, alle quali Metro sta riservando il peggiore dei trattamenti. Persone che diventano numeri, come nelle peggiori esperienze multinazionali”.
Le categorie del commercio di Cgil/Agb e Uil/Sgk annunciano infine che, se l’azienda dovesse continuare nel suo percorso di omissione delle informazioni e di indisponibilità ad accogliere le istanze sindacali, sarà inevitabile l’evoluzione dello stato di agitazione, anche attraverso azioni di mobilitazione più stringenti.