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Giustizia. Sì alla legittima difesa. Entusiasta la Lega, perplessi i magistrati

29 Marzo 2019

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Giustizia. Sì alla legittima difesa. Entusiasta la Lega, perplessi i magistrati

La riforma della legittima difesa è legge. L’Assemblea del Senato ha approvato il provvedimento, in terza lettura, con voti 201 favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti. Il voto è stato accolto dagli applausi della Lega e di parte dei M5s.
In Aula il ministro dell’interno Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e quello per l’Agricoltura Gianmarco Centinaio. Assenti i rappresentanti di governo del Movimento 5 stelle.
“Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani – afferma Salvini. Dopo anni di chiacchiere è stato sancito il diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante.”Non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene”.
Della stessa opinione l’ex premier, Silvio Berlusconi secondo il quale  “Ciascuno dovrebbe sentirsi al sicuro dentro casa, libero di proteggere sé stesso, i suoi cari, le sue cose.. Il testo approvato oggi dal Senato non è quello che avremmo voluto, ma è certamente migliorativo rispetto alla normativa attuale. Per questo motivo, dopo aver ripetutamente cercato di migliorarlo, abbiamo deciso di votarlo, ma ci impegniamo fin da ora a rendere più efficace e a completare questa riforma quando saremo maggioranza e Governo”.
“Siamo stati leali al contratto”: fa sapere da Washington il vicepremier Luigi Di Maio. “L’approvazione è la naturale continuazione del contratto che abbiamo stipulato e che stiamo realizzando. Detto ciò – ha aggiunto Di Maio – io resto del parere che alla sicurezza dei cittadini deve pensare innanzitutto lo Stato”.
Avanza dubbi di incostituzionalità, invece, l’associazione nazionale magistrati. “La nuova legge – rileva il presidente dell’Anm Francesco Minisci – non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sè grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”. Per non parlare – aggiunge commentando il via libera – “dei numerosi dubbi di incostituzionalità che la nuova legge comporta.

Roma, Aula del Senato