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“Noi per l’Alto Adige” non lascia, anzi rilancia, affermano decisi i membri del movimento

8 Febbraio 2019

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“Noi per l’Alto Adige” non lascia, anzi rilancia, affermano decisi i membri del movimento

Buona parte dei consiglieri comunali e di quartiere che si riconoscono nel giovane movimento politico di “Noi per l’Alto Adige “ erano presenti questa mattina alla conferenza stampa tenutasi nella sede in via Padre Reginaldo Giuliani.
“Orgogliosi della nostra identità territoriale – ha detto Ennio Chiodi responsabile comunicazione ed ex capolista alle recenti elezioni provinciali – da moderati guardiamo con preoccupazione al diffondersi in Italia di populismo e sovranismo”.
Roberto Bizzo, ex presidente del consiglio provinciale di Bolzano e fondatore del movimento, ha ricordato che quando la Democrazia Cristiana aveva 4 consiglieri in Consiglio, come oggi la Lega, gli assessori italiani gestivano competenze di ben maggiore consistenza.
È stato poi affermato che “Noi per l’Alto Adige”, nato dalla convergenza di amministratori provenienti da diverse esperienze politiche di centro sinistra e di centro destra, al quale si sono aggiunte persone decise a dare il loro contributo in una fase molto delicata della vicenda politica nazionale e locale, è “decisamente intenzionato a dare rappresentanza una fetta importante di elettorato moderato, interessato più ai risultati e al buon governo che agli slogan e alle posizioni demagogiche e populiste.”
La popolazione di lingua italiana dell’Alto Adige, appare oggi sempre più sottorappresentata e confinata ai margini delle scelte e delle decisioni relative alla crescita, allo sviluppo, al benessere e all’equilibrio di questa terra.
“Il più che deludente risultato della trattativa che ha portato alla formazione della nuova giunta SVP-Lega non può che preoccupare – è stato affermato. Da una parte assistiamo ad una SVP che perde consensi, ma guadagna potere e competenze; dall’altra rappresentanti del gruppo italiano sono confinati ad esercitare poco più che dovute e scontate competenze di garanzia etnica. Di ben altro abbiamo bisogno, sostengono i rappresentanti di “Noi per l’Alto Adige – Südtirol”.
L’ex assessore comunale Mauro Randi ha avanzato la proposta di un trasferimento di competenze dalla Provincia ai Comuni, ad esempio per le politiche giovanili e del lavoro.
Presto si terrà una assemblea costitutiva e verranno date indicazioni di voto per le europee.

In foto, Roberto Bizzo, ex presidente del Consiglio provinciale di Bolzano