“Spostare Ötzi significa colpire l’attrattività del centro storico”
Bolzano. l’Unione contraria al trasferimento dell’Uomo del Similaun sul Virgolo.
Dovrebbe arrivare a fine gennaio la decisione circa la nuova destinazione di Ötzi, la famosa mummia del Similaun che dovrebbe essere ospitata da un nuovo e moderno polo museale. Tra le ipotesi al vaglio dell’apposita commissione provinciale c’è anche lo spostamento della principale attrazione del Museo archeologico sul Virgolo, da raggiungere per mezzo di una funivia dedicata. Un’eventualità che l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige critica apertamente. “Da sempre Ötzi ha rappresentato un eccezionale punto di attrazione per il centro storico di Bolzano. La grande affluenza di visitatori del Museo archeologico ha sostenuto concretamente le attività del centro, garantendone attrattività e vitalità. Spostare questo magnete fuori città sarebbe una decisione contraria a uno sviluppo a lungo termine del centro urbano”, afferma Philipp Moser, presidente dell’Unione.
In Alto Adige, incentivare i circuiti economici locali e rafforzare le attività importanti per i centri urbani sono compiti che rappresentano una sfida per tutti. E tutte le rilevazioni confermano come la vivacità di paesi e città sia strettamente legata alla presenza di punti di attrazione e aggregazione. “Per Bolzano – aggiunge Moser – lo straordinario reperto ospitato dal Museo archeologico è uno dei più importanti, se non il maggiore in assoluto. I flussi di visitatori e ospiti vanno attirati verso i centri urbani, non deviati al loro esterno. Solo così sarà possibile garantire l’attrattività del capoluogo e, di conseguenza, la qualità della vita offerta a residenti e turisti”.
“Bolzano deve pensare al proprio futuro e progettarlo in maniera sostenibile e ponderata, tenendo conto delle esigenze di tutti, residenti e ospiti. Optare per un certo progetto solo perché non comporta costi aggiuntivi per le casse comunali, come affermato dal sindaco del capoluogo, non è una strategia che può risultare vincente sul lungo periodo”, conclude il presidente dell’Unione Philipp Moser.