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In 10 anni aumentati i reati contro le imprese e l’economia

16 Gennaio 2019

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In 10 anni aumentati i reati contro le imprese e l’economia

Dal 2008 al 2017 sono aumentati del 57,5% i reati contro le imprese e, più in generale, a danno del mondo economico. In Trentino Alto Adige, il 7% degli abitanti non si sente sicuro da solo a casa, il 20,6% – in pratica una persona su cinque – non si sente sicuro per strada da solo, il 16,2% ritiene di vivere in una zona rischiosa. Sono i dati che emergono dall’approfondimento “Criminalità e sicurezza anni 2008-2017” del Centro Studi CNA.
Dallo studio emerge che in Italia, nel 2017, i reati commessi (delitti comunicati dalla polizia all’autorità giudiziaria) sono stati circa 2,4 milioni. Di questi, circa la metà erano reati contro il patrimonio (53,7%), il 10,4% atti vandalici/danneggiamenti e, a seguire i crimini contro l’economia (7,5%) e i crimini contro la persona (6,8%).
In un arco temporale di lungo periodo (decennio 2008-2017) il numero complessivo di crimini si è ridotto di circa 280mila unità (-10,3%) anche se le diverse tipologie di reati hanno sperimentato traiettorie differenti. Da un lato, infatti, sono diminuiti i reati “tradizionali” (contro la persona e il patrimonio e gli atti vandalici); dall’altro sono aumentati i reati più sofisticati a danno dell’ambiente economico e/o propri della criminalità organizzata (riciclaggio, usura e traffico di stupefacenti). I crimini contro la persona sono, insieme agli atti vandalici/danneggiamenti, la tipologia di crimine che ha sperimentato la maggiore diminuzione (-31,0%). I reati contro il patrimonio sono anch’essi diminuiti ma un ritmo decisamente meno importante (-9,9%).
Tra i crimini in aumento, l’incremento maggiore è stato registrato dai reati contro l’economia (+57,5%). In questa categoria, che non essendo associabile a condotte violente ha un minore impatto mediatico, rientrano reati che recano danno soprattutto alle imprese poiché la loro diffusione pregiudica fortemente la propensione all’imprenditorialità, all’investimento e, in definitiva, all’attrazione di investimenti esteri. Tra questi figurano infatti le truffe e le frodi informatiche, la contraffazione di marchi e dei prodotti intellettuali e la violazione della proprietà intellettuale.
I reati propri delle organizzazioni criminali sono aumentati invece del 18,7%. Tra questi si segnala in particolar modo l’incremento del riciclaggio (+50,7%).
“I dati del nostro Centro Studi – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – sono motivo di grande preoccupazione. Ai tradizionali reati come furti, taccheggi, rapine, con i quali le nostre micro, piccole e medie aziende da anni fanno i conti e per i quali siamo intervenuti con azioni di sensibilizzazione e formazione oltre a consigliare l’installazione di impianti di videosorveglianza, abbiamo aggiunto negli ultimi periodi reati tecnologici come le frodi informatiche ed altre tipologie di reati innovativi che incidono molto di più sulle piccole imprese, spesso non adeguatamente preparate e quindi colpite nella competitività, che sulle grandi. Il tutto avviene mentre il Paese, comprese le Province autonome di Bolzano e Trento, procedono a tappe forzate con la digitalizzazione, costringendo anche i piccoli a digitalizzarsi, senza però fornire adeguata assistenza sulla messa in sicurezza dei sistemi informatici e in mancanza di un sistema giudiziario aggiornato su questa tipologia di reati. Mettere in sicurezza il patrimonio aziendale ed i dati informatici è un costo notevole per le aziende. Per questo motivo, oltre a rafforzare la già proficua collaborazione con le Forze dell’Ordine di Alto Adige e Trentino, crediamo che sempre di più debbano essere premiati e valorizzati gli sforzi delle piccole imprese che investono in sicurezza e garantiscono piena legalità”.
Il Centro Studi CNA ha analizzato anche la percezione della criminalità nel periodo 2008-2016, che è rimasta pressoché invariata: nel 2008-2009 il 40,5% della popolazione si sentiva poco o per niente sicura quando si trovava per strada da soli al buio, nel 2016 la percentuale è scesa appena al 39,4%. Gli insicuri in casa da soli di sera sono saliti dal 12,6% del 2008-2009 al 14,8% del 2016. In Trentino Alto Adige (dati 2016), il 7% non si sente sicuro a casa da solo di sera, il 20,6% ha paura in strada da solo al buio, il 16,2% ritiene di vivere in una zona rischiosa (33,9% la media nazionale).