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Ornella Muti presto al Teatro Zandonai

31 Dicembre 2018

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Ornella Muti presto al Teatro Zandonai

Rovereto. Dopo lo straordinario successo dell’altra sera a Teatro Zandonai dove l’Orchestra Haydn ha debuttato con i concerti di Capodanno, diretta dal maestro austriaco Erich Polz in un festoso repertorio di Johann e Joseph Strauss eseguito impeccabilmente e premiato da applausi e richieste di bis, la stagione teatrale di Rovereto proseguirà a metà gennaio.
In arrivo di una stella del cinema italiano: Ornella Muti che reciterà accanto alla figlia Naike Rivelli.
L’attrice sarà impegnata il 15 gennaio 2019 a Teatro Zandonai in un classico di Vitaliano Brancati: “LA GOVERNANTE”

La vicenda è imperniata su Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania. Famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò segretamente la propria omosessualità, una «colpa» cui si aggiunge quella di aver attribuito a una giovane cameriera dei Platania le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud: un peccato che la governante deciderà di espiare con il suicidio.

Questa commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. La scusa era quella del tema – allora molto scottante – dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che «La sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne». Ma sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa.

Appuntamento il 15 gennaio con Ornella Muti, Enrico Guarnieri, Nadia De Luca, Rosario Marco Amato Caterina Milicchio, Tulio Giordano, Naike Rivelli, Rosario Minardi, per la regia di Guglielmo Ferro.