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Mucche e mele, una sinergia vincente

18 Dicembre 2018

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Mucche e mele, una sinergia vincente

Compie 30 anni AGRIOS, organizzazione all’avanguardia nella frutticoltura sostenibile.

Mucche o mele? Le une non escludono le altre, anzi da sempre tra animali e frutti esistono sinergie che in futuro potranno essere sfruttate in maniera ancora più efficace. D’altronde basti pensare che le prime producono un fertilizzante naturale tanto apprezzato dalle seconde. L’organizzazione AGRIOS – Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata dell’Alto Adige – sta per festeggiare i 30 anni di vita e spiana la via ad un domani ancora più all’insegna dell’eco-sostenibilità.

Se vi state chiedendo quale sia il denominatore comune di mucche, alberi di melo e ambiente, la risposta è facile: le mucche producono chiamato letame solido e liquido, ovvero quegli effluenti di allevamento destinati ad avere un ruolo sempre più importante nel settore delle melicoltura altoatesina. Oltre a questa, AGRIOS ha elaborato una serie di altre misure per consolidare le filiere locali e rendere la frutticoltura altoatesina nel suo complesso ancora più sostenibile e concorrenziale nell’epoca della globalizzazione.

30 anni di attività e una mente ancora lucida e visionaria.

A distanza di 30 anni da quel 20 dicembre 1988 che vide nascere AGRIOS, l’attuale presidente Harald Weis non guarda al passato ma, al contrario, ha in testa diversi progetti per lo sviluppo ulteriore dei programmi che disciplinano la coltivazione integrata in Alto Adige. Da anni Weis e l’intera AGRIOS investono fior di energie nei metodi di lavorazione naturali e rispettosi dell’ambiente. Tanti i risultati raggiunti in questi tre decenni dal gruppo di lavoro, che ha fatto dell’Alto Adige un modello a livello mondiale. Ma i margini di miglioramento ci sono: “Al momento ci stiamo concentrando sull’utilizzo ancora più mirato delle risorse idriche, sul miglioramento della tecnologia di applicazione, sulla promozione ove possibile di metodi antiparassitari alternativi e su un più massiccio impiego degli effluenti di allevamento”. Letame solido e liquido quindi, ma anche paglia o compost in futuro potrebbero essere maggiormente utilizzati nei frutteti altoatesini come fertilizzanti naturali, e al riguardo esistono già diverse possibilità di applicazione.
Anche l’utilizzo di mezzi naturali nella lotta ai parassiti rappresenta un aspetto importante. “Il nostro massimo obiettivo sarebbe il controllo dei parassiti esclusivamente tramite predatori naturali”, dice Weis. In questo senso peraltro AGRIOS può ritenersi soddisfatta, poiché “già oggi diversi parassiti importanti vengono contrastati con metodi di disorientamento e con l’impiego mirato di insetti utili”. Negli anni a venire la sfida consiste nella ricerca di ulteriori metodi alternativi di regolazione, con contestuale riduzione dei prodotti fitosanitari.
Strettamente connesso con il minor impiego di antiparassitari è un altro obiettivo dei prossimi anni: “Puntiamo ad una produzione frutticola di grande qualità e priva di difetti, realizzata utilizzando il meno possibile prodotti fitosanitari sintetici”, spiega il presidente di AGRIOS. Poiché il settore melicolo altoatesino si basa su piccole strutture, ecco che per tenere testa all’agguerrita concorrenza a livello globale bisogna puntare su qualità, sicurezza del prodotto, servizio, sostenibilità ambientale e identità. Da tutto ciò deriva anche la necessità di coltivare nuove varietà resistenti e di sviluppare metodi di coltivazione innovativi, capaci di produrre frutti privi di impurità e con un bilancio di CO2 ancora più favorevole.

Una storia iniziata 30 anni fa.

“Per me l’introduzione della coltivazione integrata di 30 anni fa ha rappresentato una enorme pietra miliare”, rammenta Karl Dietl. E la storia gli da ragione: grazie alla rigida regolamentazione autoimpostasi, l’Alto Adige ha assunto un ruolo pionieristico attirando, allora come oggi, l’attenzione internazionale. Un ruolo d’avanguardia di cui è consapevole anche Weis: “Basti solo pensare alla restrizione volontaria di principi attivi, alla limitazione nell’apporto di sostanze nutritive o ancora ai controlli sulle apparecchiature introdotti già da lungo tempo”, spiega il presidente ricordando alcune delle iniziative intraprese da AGRIOS negli ultimi anni.
Oggi la coltivazione integrata identifica un approccio globale di gestione aziendale. Gli agricoltori che si avvalgono del metodo integrato sfruttano con parsimonia le risorse naturali, utilizzano con prudenza fertilizzanti e pesticidi, coltivano in maniera sostenibile per salvaguardare la salute e l’ambiente. Questi contadini privilegiano le operazioni colturali naturali, perché hanno effetti positivi sui frutteti e sull’ambiente. Rispetto a quelle dello Stato, le direttive di AGRIOS sono più severe: i valori limite della produzione integrata non superano infatti il 50% di quelli nazionali. Il rispetto delle norme è sottoposto ad accurati controlli, che vanno dal campionamento delle foglie all’analisi integrale della mela.
In occasione di questo importante anniversario, Karl Dietl esprime un suo grosso desiderio: “Per il futuro auguro ai responsabili di AGRIOS di mantenere un orientamento tale da soddisfare in maniera permanente le richieste sociali di sostenibilità ed eco-compatibilità”.