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Alluvione, Dorfmann porta la questione a Strasburgo

13 Novembre 2018

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Alluvione, Dorfmann porta la questione a Strasburgo

La questione dell’alluvione che ha colpito il nord Italia è ora sui tavoli europei: a descrivere la situazione e a chiedere con urgenza un intervento da parte dell’Unione europea è stato l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, nel corso del suo intervento di ieri sera, lunedì 12 novembre, a Strasburgo in occasione della seduta plenaria.
Nel corso del mio intervento – spiega Dorfmann – ho illustrato ai colleghi i danni enormi che l’alluvione ha causato in Trentino, Alto Adige e Bellunese. La settimana scorsa, nelle prime ore dopo il disastro, mi ero subito attivato per portare la questione nel dibattito della plenaria di questi giorni».
«È necessaria l’attivazione del fondo di solidarietà», sostiene Dorfmann. Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è nato nel 2002 per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all’interno del territorio dell’Unione. In questi sedici anni, è stato utilizzato ottanta volte in risposta a catastrofi naturali come inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. Finora sono stati erogati oltre cinque miliardi di euro a favore di ventiquattro paesi europei: diversi gli interventi in Italia, dai terremoti di Molise, Abruzzo e Emilia-Romagna alle alluvioni del 2010 in Veneto ed altre catastrofi, per un totale di oltre 2,5 miliardi di euro di aiuti sul territorio nazionale.
«In questo momento nel quale una parte della politica italiana vede e dipinge l’Unione europea solamente come grigia burocrazia, vincoli economici e intrusioni nelle attività dello Stato – continua Dorfmann – penso sia importante ribadire il ruolo dell’Unione come sistema solidale che avvicina i popoli, sostenendoli nelle difficoltà. Ritengo che sia indispensabile e fondamentale una mobilitazione europea a seguito di questa alluvione. È stato messo a dura prova un intero territorio, difficile, ma prezioso a livello economico, turistico e sociale».
«I cittadini non hanno perso tempo e fin da subito si sono messi al lavoro, ma questo non vuol dire che le istituzioni debbano stare a guardare – conclude Dorfmann – Servono fondi, già si parla di oltre un miliardo di euro di danni ancor prima di aver ultimato le ricognizioni, e servono presto. Il mio intervento davanti agli europarlamentari di tutta l’Unione puntava proprio a questo: a far capire l’urgenza e la necessità di intervento a sostegno di una popolazione e di un territorio che stanno lottando per tornare in fretta alla normalità».

In foto: Herbert Dorfmann.