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Bolzano. Sgombero sotto Ponte Virgolo necessario, afferma Caramaschi rispondendo alle critiche mossegli

11 Ottobre 2018

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Bolzano. Sgombero sotto Ponte Virgolo necessario, afferma Caramaschi rispondendo alle critiche mossegli

Il sindaco Renzo Caramaschi respinge con decisione le critiche allo sgombero sotto Ponte Virgolo martedì 9 ottobre sollevate da Chiara Rabini (Verdi) e da alcuni volontari. Il Sindaco precisa che nel corso dell’operazione è stata prestata dagli agenti della Polizia Municipale intervenuti la dovuta attenzione nel consentire alle persone oggetto del provvedimento di recuperare i propri effetti personali prima di procedere alla rimozione del materiale e dei giacigli presenti. La situazione non era affatto “sotto controllo” come dichiarato da qualche rappresentante delle associazioni umanitarie,dichiara ancora il primo cittadino. “Le immagini mostrate dagli organi d’informazione mostravano un profilo igienico/sanitario quanto meno critico. I cumuli di rifiuti e sporcizia – precisa – erano quantitativamente rilevanti, tant’è che per la loro rimozione sono stati riempiti ben due container. La situazione complessiva era tale dunque da poter essere considerata pericolosa anche per gli stessi occupanti del sito”. Un ulteriore fattore di rischio era inoltre la prossimità delle acque del fiume Isarco. “E’ fin troppo evidente -sottolinea ancora il primo cittadino- che in presenza di condizioni igieniche così critiche, la pubblica amministrazione è tenuta a garantire un intervento che salvaguardi non solo la collettività, ma ,come già detto, le stesse persone lì insediatesi”
Infine, ricorda Caramschiche la Città di Bolzano mette a disposizione una gamma ampia e variegata di servizi anche emergenziali a sostegno delle persone che vivono in situazioni di marginalità, il cui accesso è precluso solo a chi rifiuta di fornire le proprie generalità o di farsi identificare. Evidentemente, oltre a scelte personali rispetto al rifiuto di un ricovero anche solo notturno in una struttura pubblica, in altri casi si tratta anche di persone prive di documenti d’identità o di permesso di soggiorno, che dunque vivono in una condizione di illegalità.”