La Csu precipita sotto il 40%, l’Svp trema. “Non possiamo permetterci esperimenti” afferma Achammer
Le urne provocano l’atteso terremoto in Baviera dove i cristiano-sociali, fratelli gemelli della Svp perdono la maggioranza assoluta crollando 36,4%. Trionfano i Verdi che raddoppiano i voti rispetto al 2013 raggiungendo il 17,5%. Crollano i socialdemocratici della Cdu che dimezzano i voti e scendono sotto il 10%. Grande l’affermazione dell’ultradestra, Alternative für Deutschland, che al suo esordio si piazza al quarto posto raggiungendo il 10,3%, poco meno dei Freie Wähler, al terzo posto con l’11,6 per cento. L’Alto Adige guarda l’esito delle elezioni in Baviera pensando alle provinciali di domenica prossima. Il segretario della Svp Philipp Achammer, in riferimento al crollo della Csu, sottolinea che “in Alto Adige la situazione è differente”.Da sempre è nostro impegno difendere i diritti della minoranza tedesca e ladina”, ribadisce. “Chi indebolisce la stabilità, indebolisce il Sudtirolo, s e abbiamo raggiunto tanto è perché a Bolzano abbiamo parlato con una sola voce e proprio per questo non possiamo permetterci esperimenti”, afferma Achammer.
I Verdi applaudono al successo del loro partito gemello che – affermano – “è anche un incentivo per noi. La visione ottimistica e umanitaria dei Verdi porta al successo. In tempi così incerti non servono ambiguità o cambi di casacca, ma una linea chiara e coerente e una fedeltà ai valori europei di pace e convivenza”, aggiungono.
Per i Freiheitlichen il “tramonto del governo Csu deve essere d’esempio anche per l’Alto Adige”. La Suedtiroler Freiheit vede nell’esito in Baviera la prova che “una scarsa politica può essere mandata a casa”. Per la Bürger Union “il 21 ottobre anche l’Alto Adige può prendere la strada verso una democrazia normale”.
In foto, Philipp Achammer e Sebastian Kurz,