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Bolzano. Essere un artigiano non significa essere di serie C

20 Luglio 2018

Bolzano. Essere un artigiano non significa essere di serie C

La Formazione Professionale italiana da anni è la pecora nera nell’ampia scelta di possibili studi post terza media, ovvero Scuola secondaria di primo grado. Un vecchio luogo comune aleggia nella mentalità corrente secondo cui frequentare le professionali significa essere studenti di serie c, o peggio ancora non particolarmente portati per lo studio. Ancora oggi si ritiene che un adolescente con attitudini più rivolte alla manualità sia inferiore rispetto ai colleghi più portati allo studio teorico. Come se tra sapere e saper fare ci fosse un divario indicativo di differenza di classe sociale.
A tal proposito abbiamo voluto sentire il Presidente Regionale della CNA-SHV (Confederazione Artigianato e della Piccola e Media Impresa) Claudio Corrarati circa il rapporto tra Formazione Professionale e le aziende in loco. Secondo Corrarati negli ultimi vent’anni c’è stata una variazione di rotta all’interno delle famiglie. “Gli stessi artigiani” – conferma Corrarati – “preferiscono avviare i loro figli verso tipi di formazione diversa da quella professionale”. Questo ha provocato indubbiamente un indebolimento dell’artigianato nel fondovalle, soprattutto nel gruppo linguistico italiano. Il Presidente è convinto che la Formazione Professionale come tipo di scuola possa incidere molto sul futuro degli adolescenti, ma anche dare nuovi sbocchi a diplomati e laureati con titoli di studio non più spendibili nel mercato del lavoro. “L’artigiano del futuro dovrà saper coniugare l’abilità manuale con la cultura, quindi il sapere con il saper fare”, rammenta Corrarati, che ricorda quanto oggi un artigiano debba essere competente anche sul piano dell’informatica e delle lingue. “Troppi ragazzi non conoscono a sufficienza la prima lingua, per non parlare della seconda, e a volte non sono in grado di esporre per iscritto problemi riguardanti l’ambiente lavorativo”, evidenzia il vertice del CNA, che si augura un cambio di paradigmi in questa terra. “Oggi molte piccole aziende sono senza successori e molti giovani imprenditori, “startupper” potrebbero subentrare con la mediazione della Formazione Professionale, per rilanciare tutto l’artigianato nella sua complessità e articolazione.” Questo l’auspicio di Claudio Corrarati.

Giornalista pubblicista, scrittore.