Bolzano. Due volontari “vanno in prigione” a fare opera di bene
Non ci fossero Bruno Bertoldi e Karl Fink la vita dei detenuti nella prigione di Bolzano sarebbe più grama. Per conto della San Vincenzo italiana e tedesca da decenni i due volontari offrono la loro disponibilità agli attuali circa cento detenuti. Una volta la settimana “vanno in prigione”. Ascoltano, portano vestiti, viveri, sigarette, vanno in banca e sbrigano commissioni varie, fanno telefonate ai parenti. Bruno Bertoldi (classe 1930) fa tutto questo da 47 anni, Karl Fink (classe 1942)da 25.
L’idea fu del conte Franz Josef Forni, che nel dopoguerra era attivo nella San Vincenzo. Fondò l’ Associazione per l’Assistenza Volontaria ai Detenuti. Contattò Bruno Bertoldi, il quale gli rispose: “Proviamo”. Sta provando da quarantasette anni, lo fa ancor oggi con il compagno Fink
Una volta entrati, Bertoldi e Fink prelevano da una cassetta le richieste scritte dei detenuti, poi li ricevono a colloquio e tentano di risolvere le loro richieste. I problemi possono essere vari: telefonate ai genitori, richieste di biancheria intima, prestito di libri e giornali, un appuntamento con l’avvocato, una commissione in banca o negli uffici delle tasse.
I due si sono divisi i compiti: Bertoldi in prigione distribuisce vestiti e generi di conforto, in città raccogliere offerte in denaro. Queste provengono dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, dal Comune di Bolzano, dalla Provincia, dalla san Vincenzo e da privati. Fink invece in prigione si occupa del servizio biblioteca, mette i francobolli alle lettere dei detenuti, telefona per loro, parla con i loro parenti, incoraggia le consorti e si occupa per procura dei loro affari bancari.
Bruno Bertoldi e Karl Fink sono riconosciuti dalla Direzione carceraria e ricevono annualmente da Roma l’autorizzazione al servizio. Ora per ragioni di età tutti e due vorrebbero lasciare.
Bruno Bertoldi nel 1971 fu il primo “assistente ai detenuti” a livello nazionale e ricorda bene gli inizi del suo impegno. Se allora la maggior parte dei detenuti erano di qui o comunque italiani, ora la più parte d’essi proviene dall’estero. A Bolzano – raccontano – sono detenute soprattutto persone condannate a meno di cinque anni: condannate per piccola criminalità, spaccio di droga e aggressioni fisiche. Fink e Bertoldi non chiedono ai carcerati le ragioni della loro detenzione, ma ascoltano se qualcuno vuole raccontarle
Bruno Bertoldi presiede l’Associazione per l’Assistenza Volontaria ai Detenuti. Ogni mese i soci si riuniscono col cappellano Amhof per pianificare le attività. Assistono non solo detenuti, ma anche gli ex detenuti, che magari hanno un lavoro, ma non ancora dove dormire. La San Vincenzo si occupa anche di altoatesini detenuti in altre regioni.
Josef A. Haspinger, presidente della “Südtiroler Vinzenzgemeinschaft” altoatesina, ringrazia i due eroi: “Bruno Bertoldi e Karl Fink offrono da decenni un servizio impagabile. – dice – Il loro impegno, la loro costanza, la loro affidabilità sono preziosi e non potremo mai ringraziarli abbastanza.”
La San Vincenzo vorrebbe continuare a offrire questo servizio e cerca con urgenza volontari. Interessati sono pregati di rivolgersi alla San Vincenzo altoatesina al numero telefonico 0471 324 208 in orario d’ufficio.
In foto: Karl Fink e Bruno Bertoldi.