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Latte Montagna Alto Adige-Mila prosegue la strategia di qualità

23 Maggio 2018

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Latte Montagna Alto Adige-Mila prosegue la strategia di qualità

La cooperativa lattiero-casearia stila un bilancio soddisfacente, puntando su una produzione sostenibile.

In occasione dell’assemblea generale odierna, Latte Montagna Alto Adige-Mila ha spianato la strada per una produzione sostenibile (in rapporto ai terreni coltivati), proseguendo sulla scia di una coerente strategia improntata sulla qualità, in un contesto di mercato sempre più agguerrito.
Nelle ultime settimane, il 97 percento dei soci di Latte Montagna Alto Adige-Mila si era già pronunciato, nel corso delle assemblee parziali, affinché il nuovo concetto di economia lattiera rapportata alla superficie fosse sancito a livello statutario. Oggi i delegati presenti all’assemblea generale hanno confermato tale scelta. “I nostri soci hanno riconosciuto che è l’unica strada percorribile, affinché l’Alto Adige possa mantenere il suo posizionamento di produttore di latte a prezzi elevati”, ha affermato il presidente di Latte Montagna Alto Adige-Mila, Joachim Reinalter. I membri s’impegnano così per una produzione sostenibile, disciplinata da regole chiare: ad esempio, a fronte di ogni ettaro di superficie foraggera è possibile allevare solo una determinata quantità di mucche che, in base all’altitudine, può arrivare al massimo a 2,5 unità. Il nuovo sistema prevede un periodo di transizione di cinque anni a partire dal 2019, entro il quale ciascun membro deve adeguare bestiame e produzione.

 “Nessuna alternativa alla produzione sostenibile”
Con l’attuazione di tale sistema produttivo, Latte Montagna Alto Adige-Mila prosegue sulla scia di una coerente politica improntata sulla qualità. Per il direttore Robert Zampieri, la produzione sostenibile (in rapporto ai terreni coltivati) non contempla alternative. I prezzi di liquidazione del latte nella nostra provincia si attestano mediamente intorno ai 50 centesimi, mentre nelle regioni limitrofi sono molto più bassi (intorno ai 35 centesimi). “Possiamo conservare tale vantaggio solo fino a quando riusciamo a offrire un particolare plusvalore rispetto agli altri produttori”, ha affermato Zampieri. Tale valore aggiunto consiste in una gestione autentica e naturale, così come in una produzione di elevata qualità; nulla a che vedere con l’eccesso di mucche rispetto alla superficie e l’acquisto di foraggio che si verifica, ad esempio, dalla Pianura Padana. “Un sistema rapportato alla superficie è un passo decisivo per assicurare la futura sopravvivenza dell’economia lattiera nelle montagne altoatesine”, ha proseguito Zampieri. In aggiunta, rispecchia la crescente sensibilità dei clienti rispetto alla trasparenza e all’origine dei prodotti, nonché ai processi produttivi stessi, alleviando al contempo i problemi legati all’inquinamento da liquami e da nitrati.

 Riportare i conferimenti entro limiti ragionevoli
La produzione sostenibile (in rapporto ai terreni coltivati) consente a Latte Montagna Alto Adige-Mila di riportare “entro limiti ragionevoli” i quantitativi dei conferimenti di latte in costante crescita, come ha sostenuto Zampieri in occasione dell’assemblea generale. Negli ultimi due anni, si è infatti assistito a un notevole aumento dei conferimenti: nel 2017 l’incremento è stato di 4 milioni di kg, pari al 2%, che ha portato il volume complessivo a 196 milioni di kg, nonostante fino a metà anno si prevedesse una flessione. Mentre è in calo il numero degli allevatori, aumentano i quantitativi di latte. “Assistiamo a una nuova generazione di giovani allevatori ambiziosi, che possono sfruttare interamente il proprio potenziale in termini quantitativi, anche tenendo conto delle nuove regole in materia di sostenibilità e dei vincoli ambientali”, ha ribadito Zampieri. Tuttavia, l’eccesso di conferimenti nel corso del passato esercizio ha posto la cooperativa di fronte ad alcune difficoltà. Se è stato possibile lavorare un 3 percento in più di latte, si è reso necessario smerciare oltre 20 milioni di kg di prodotto non lavorato a prezzi di realizzo inferiori. “I soci devono tarare la loro produzione in eccesso sulle opportunità del mercato e sulle possibilità di smercio della cooperativa”, ha proseguito Zampieri.

Venduti prodotti per 120 milioni di kg
Nel corso dell’assemblea, Latte Montagna Alto Adige-Mila ha presentato i numeri di un andamento più che incoraggiante. La maggior latteria altoatesina (cui è riconducibile circa la metà del latte prodotto in provincia) ha registrato un’ulteriore crescita nei gruppi di prodotto strategici. Complessivamente, nel 2017, Latte Montagna Alto Adige ha venduto 120 milioni di kg di prodotti (+4%); il fatturato netto conseguito è pari a 216,5 milioni di euro (+9%), un risultato ascrivibile anche al boom del prezzo della panna registrato in autunno. Dal 2005 ad oggi, la cooperativa è riuscita ad accrescere il fatturato netto di oltre il 33%. Ai 2.539 soci sono stati liquidati complessivamente oltre 96 milioni di euro netti a fronte dei conferimenti di latte.

Investimenti per oltre 20 milioni
Durante lo scorso esercizio, Latte Montagna Alto Adige ha investito 9,5 milioni di euro, mentre per quest’anno e il prossimo è stato stanziato un pacchetto d’investimenti per oltre 20 milioni. Al fine di consentire in futuro una maggiore lavorazione del latte, gli stabilimenti di Bolzano e Brunico sono in corso di modernizzazione: nel capoluogo altoatesino, ad esempio, si stanno potenziando la linea riempimento dello yogurt e l’intero reparto logistica, mentre a Brunico sarà incrementata la produzione di mascarpone, oltre che ampliati il caseificio e il magazzino per lo stagionamento del formaggio.

Fiduciosi nonostante la situazione tesa sul mercato
Il 2017 è stato caratterizzato da una situazione di mercato complessivamente tesa. “Volgendo lo sguardo all’anno in corso, dobbiamo fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita”, ha commentato il presidente Joachim Reinalter. In Italia, che è il mercato di riferimento per la produzione lattiera altoatesina, si è registrato un calo dei consumi tale da portare a una concorrenza agguerritissima. “Il nostro atteggiamento rimane, tuttavia, improntato alla positività e alla fiducia, poiché siamo convinti della bontà della nostra strategia che punta su una produzione di qualità”, ha aggiunto il direttore Robert Zampieri. Oltre agli investimenti avviati, ciò contempla soprattutto l’obiettivo di incrementare ulteriormente la quota di lavorazione del latte conferito, accanto al lancio di prodotti innovativi. Lo scorso anno, ad esempio, la produzione di latte fresco è stata convertita al latte fieno, impegnando 400 aziende. Inoltre, nell’assortimento è stata inserita con successo la specialità di latte islandese “Skyr”, la cui produzione sarà ulteriormente incrementata, ed è stato lanciato sul mercato il nuovo formaggio a pasta dura “Sasso Nero”, così chiamato da Norbert Niederkofler, cuoco stellato della Valle Aurina. Infine, il grande favore riscontrato dal latte fieno porterà Latte Montagna Alto Adige a introdurre, nel medio periodo, nuovi prodotti.

Migliore fornitore di latte
Durante l’assemblea generale, Franz Rudolf Innerbichler, Götschhof, di Predoi in Valle Aurina, è stato insignito da Latte Mila Alto Adige del titolo di “miglior fornitore di latte 2017”, attestato da una pergamena.

In foto: Robert Zampieri, Direttore Latte Montagna Alto Adige-Mila.