Un ritratto per Mayr-Nusser
Il Centro per la Cultura di Merano ha fatto da sfondo alla presentazione ufficiale di un pregnante dipinto in tecnica mista su tela avente per soggetto Josef Mayr-Nusser, il giovane padre di famiglia sudtirolese perito in un carro-bestiame sulla via di Dachau nel febbraio del ’45, mentre veniva tradotto da un lager a un altro. Un tragico destino a cui andò incontro pur di non giurare ad Adolf Hitler e rendersi parte attiva nei folli propositi nazisti, rinnegando in tal modo i suoi principi morali e religiosi.
La scopertura del quadro, prevista come prologo alla rappresentazione di uno spettacolo sulla vita dell’eroe bolzanino, è avvenuta alla presenza dell’Autore: l’affermato artista meranese Claudio Calabrese. Vi erano inoltre gli organizzatori di Teatro Nova, i componenti il gruppo New Eos teatro-musica Mara da Roit, Patrizio Zindaco e Luca Dall’Asta, che a seguire hanno appunto ripercorso la vicenda vera di Mayr-Nusser nella loro performance tratta da un libro di Francesco Comina, e un folto pubblico – mostratosi visibilmente catturato dall’opera. Un ritratto che “rende” come meglio non potrebbe l’essenza dell’odierno Beato: un uomo dalla vita specchiata e dalla grande attenzione verso il prossimo, da sempre impegnato per la comunità e per i deboli (fra l’altro come guida dei giovani dell’Azione Cattolica e in qualità di presidente della Conferenza della San Vincenzo ai Piani di Bolzano), e al contempo un giovane di indubbia caratura sotto il profilo culturale.
Dal volto di Mayr-Nusser come fissato su tela da Calabrese, traspaiono in effetti tutta la profondità, la riflessività, lo spessore e la bontà d’animo di quello che oggi è un punto di riferimento morale e spirituale per l’Alto Adige. Il tutto, reso tanto più intenso dagli effetti cromatici e di luce che il pittore – non a casoun’eccellenza nel campo del ritrattismo del nostro tempo – è riuscito con la sua maestria a creare e rendere palpabili.
Alla domanda su cosa lo abbia spinto verso il personaggio Mayr-Nusser, al punto da dedicargli un ritratto, l’artista ha risposto senza esitazione: “Mi hanno colpito la sua decisione di mettere in gioco la sua stessa vita fino alle estreme conseguenze e il suo spirito di sacrificio, tradottosi in una testimonianza fortissima”, ha detto. Quella testimonianza che, a decenni dagli accadimenti, ha aperto a Mayr-Nusser le porte della beatificazione, dando finalmente alla sua figura la centralità che da tempo meritava.
In foto: Claudio Calabrese con i membri di New Eos teatro-musica Mara da Roit, Patrizio Zindaco, Luca Dall’Asta/c-Michele Cardelia