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Bolzano. Caramaschi respinge con forza le critiche di immobilismo riportate oggi da un quotidiano locale

22 Marzo 2018

Bolzano. Caramaschi respinge con forza le critiche di immobilismo riportate oggi da un quotidiano locale

Il Sindaco Renzo Caramaschi respinge con forza le critiche di scarsa produttività di Giunta e Consiglio riportate oggi dal Corriere dell’Alto Adige che ha raccolto le perplessità esternate dall’opposizione. In Consiglio Comunale arriverebbero poche delibere di Giunta, ovvero quegli atti vincolanti decisi dalla Giunta da sottoporre al dibattito. Soltanto mozioni, cioè “proposte o inviti” che dirsi voglia, arrivano all’ordine del giorno, di solito avanzate dalle opposizioni, il cui carattere non è vincolate.
Dopo l’approvazione del bilancio a fine 2017, nei primi tre mesi di quest’anno sono state solo tre le delibere di Giunta presentate e approvate in Consiglio. “Certe delibere vengono congelate per evitare guai, penso al controverso regolamento Taxi– è il pensiero di Gabriele Giovanetti (Uniti per Bolzano) riportato dal Corriere dell’AA – Ma più che divisa, vedo la Giunta piatta, lanciano idee interessanti, ma non ancora operative: per questo in Aula arriva poco o nulla.”
Secca la risposta oggi del Sindaco:”Le 8 delibere consiliari trattate dal primo gennaio al 20 marzo di quest’anno non sono inferiori a quelle approvate, prendendo in considerazione lo stesso periodo, nel 2014: solo 7, mentre quest’anno, dal 1° gennaio al 19 marzo, le delibere della Giunta comunale sono state ben 129 (la media degli ultimi 8 anni, per lo stesso periodo, è stata di 106, con un valore minimo di 53 delibere giuntali nel 2016).
Ma i numeri fotografano solo una parte della realtà, chiarisce Caramaschi, perché buona parte di quelle che erano delibere del Consiglio comunale state spostate dal Consiglio, organo d’indirizzo politico, alla Giunta, organo esecutivo, e soprattutto al livello dirigenziale, in primis al responsabile delle Finanze. “Spostamento questo che è stato imposto con l’armonizzazione contabile introdotta a livello nazionale nel 2015-2016, in base alla quale diverse competenze (per esempio in tema di nomine, dell’adozione del Piano Urbanistico e delle varianti allo stesso, ma anche di tipo più gestionale, come acquisizioni sotto una certa soglia o in tema di personale) che erano delibere di Consiglio si sono trasformate in determine dirigenziali.” Il Consiglio verrebbe così a riappropriarsi di quella che è la sua vocazione istituzionale principale, ovvero l’indirizzo politico della azione amministrativa.

In foto: Renzo Caramaschi

Giornalista, scrittrice, editore.