Elezioni, folla e petardi per Salvini a Rovereto
Tour trentino di Salvini, da Pergine Valsugana a Rovereto.
Sulla Boschi: Pensavo di trovarla ad Arezzo, ma l’hanno mandata a Bolzano”
Tensione alle stelle ieri sera per l’arrivo di Matteo Salvini. In Corso Rosmini, a Rovereto, polizia e manifestanti sono arrivati allo scontro.. In un attimo, verso le 21.15, mentre Salvini si accingeva ad incontrare la sua platea entrando all’Urban Center da una via secondaria (probabilmente da via Garibaldi), i due fronti sono entrati in contatto. Sono volate manganellate, fumogeni, bottiglie e petardi. Pochi e concitati attimi di violenza, che hanno trasformato il viale principale di Rovereto in un terreno di battaglia. Che la situazione fosse tesa si era già capito prima, verso le 20, quando i primi manifestanti si era ritrovati nel piazzale dell’Urban Center, a metà Corso Rosmini, muniti di caschi e striscioni. «Con tutti gli immigrati solidarietà, fuori la Lega dalle città», «La bomba sociale siete voi», «Ora e sempre Resistenza», questi gli slogan rivolti contro gli esponenti del Carroccio. Sulle vetrate di un negozio la scritta con lo spray – «Vendetta Macerata, Terrorismo Fascista», in riferimento ai recenti fatti di attualità, mentre poco distante una bandiera con il simbolo della Padania finisce a terra, strappata dalle mani di un simpatizzante che passava di lì. Nonostante questi eccessi la Polizia ha tenuto la situazione sotto controllo.
Nella tappa precedente, a Pergine Salvini ha respinto l’accusa di fomentare l’odio, “chi lo sostiene conosce solo il filippino che gli porta il caffè”. “Non possiamo paragonare – ha proseguito – il trentino che andava a fare l’arrotino in Sudamerica con chi spaccia droga a Trento“. Il leader del Carroccio si è anche occupato della candidatura di Maria Elena Boschi in Alto Adige.”Pensavo di trovarla ad Arezzo, ma l’hanno mandata a Bolzano”, ha detto.
Foto, Matteo Salvini, leader del Carroccio