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Bolzano. Sayyam Awan, a casa parla l’urdu e con gli amici un italiano senza alcuna inflessione straniera

8 Febbraio 2018

Bolzano. Sayyam Awan, a casa parla l’urdu e con gli amici un italiano senza alcuna inflessione straniera

Sayyam  Awan, 22 anni, pakistano d’origine e giunto a Bolzano alla tenera età di sette anni, parla un italiano senza alcun accento. Infatti, dopo tre anni di frequenza al liceo scientifico (indirizzo tecnologico) passa all’ITC per programmatori, ma dopo poco tempo decide di intraprendere la carriera di parrucchiere. Sayyam ora frequenta il terzo anno del corso di apprendistato per parrucchieri alla Scuola Professionale ad Oltrisarco e lavora presso il noto salone Sotto Sopra di Giorgio Iacob in via Rovigo. Prima di iniziare ad apprendere i trucchi del mestiere da Giorgio, Sayyam ha lavorato presso altri parrucchieri della città.
Conosco Sayyam da circa un anno perché lavora accanto al mio barbiere di fiducia Giorgio. Dopo averlo incontrato e aver scambiato qualche opinione su varie questioni legate a Bolzano, i giovani, nonché sugli stili di vita in città, ho deciso di intervistarlo per approfondire alcuni aspetti, soprattutto in riferimento alla sua condizione di essere bolzanino e figlio di immigrati. Quindi un G2 come si suol dire in gergo tecnico.
Mio padre è in Italia da 30 anni -. mi racconta Sayyam – mentre mia madre e mia sorella maggiore sono venute insieme a me per ricostituire la famiglia. A casa tutti parliamo l’urdu, vale a dire la lingua ufficiale del Pakistan, anche se i miei l’italiano lo conoscono bene. Siamo musulmani e la mia famiglia pratica i precetti religiosi nel rispetto dello Stato laico. Sayyam ha le idee chiare circa il rapporto con la donna che va sempre rispettata. Mi racconta che mai potrebbe immaginarsi di tradire la sua compagna, facendo esplicito riferimento ai valori religiosi e morali vissuti in famiglia. Sull’omosessualità l’unica cosa che non concepisce è l’adozione di un figlio da parte di una coppia omosessuale, senza mettere in discussione il rapporto o l’affetto tra due persone dello stesso sesso.
Passando poi a parlare di razzismo, secondo Sayyam tale fenomeno si manifesterebbe dai 25 anni in poi, poiché i “giovanissimi” non sarebbero interessati a distinzioni etnico-culturali. Bolzano non è immune da questa piaga – afferma l’apprendista parrucchiere,  secondo il quale non bisogna drammatizzare, come certe volte in alcuni ambienti e particolari momenti si tende a fare.
Molto più incisiva è la sua percezione della sicurezza in città. Ci sono ragazzini – dice Sayyam – che iniziano a diventare violenti e questo fatto non va assolutamente sottovalutato. Serve una maggiore prevenzione da parte di tutti, famiglie, forze dell’ordine, centri sociali, scuole, nonché centri di aggregazione.
Nel frattempo avevamo finito di bere il nostro aperitivo rigorosamente analcolico, e prima di separarci, io per andare in redazione e lui per raggiungere i suoi amici pronti per festeggiare il giovedì grasso, ci siamo dati appuntamento da Sotto Sopra, dove un giorno o l’altro passerò a farmi radere la barba e sistemare il taglio dei capelli.

 

Giornalista pubblicista, scrittore.