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Roma. Carmelo Barbagallo, leader della Uil, davanti a 2500 delegati chiede nuova governance dell’Inps

1 Dicembre 2017

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Roma. Carmelo Barbagallo, leader della Uil, davanti a 2500 delegati chiede nuova governance dell’Inps

Una breccia nella Legge Fornero. Il nostro impegno continua”. Slogan non poteva essere più efficace per sintetizzare la posizione della Uil che, ieri, al Palazzo dei Congressi di Roma all’Eur, ha riunito oltre 2.500 delegati provenienti da tutta Italia. Una grande manifestazione su pensioni, lavoro e contratti. Il Sindacato di via Lucullo ha rivendicato i risultati ottenuti, in questi due anni, nei confronti con il Governo sulla previdenza, ma consapevole che c’è ancora molto da fare su questo fronte, ha lanciato la richiesta per l’avvio della terza fase. “Vogliamo partire dagli obiettivi raggiunti – ha sottolineato Barbagallo – per aprire la terza fase della previdenza, qualunque sia il prossimo Governo con cui ci confronteremo. Bisogna avviare subito le due Commissioni, una per la separazione della previdenza dall’assistenza e l’altra per la definizione degli altri lavori gravosi e delle rispettive effettive e specifiche aspettative di vita”. Il leader della Uil, poi, incalzato dalle domande dei giornalisti, “Il cane da guardia della Monti-Fornero, – ha replicato – e parlo di Boeri, si è subito messo in allarme: ebbene, il prossimo anno dovremo riconquistare la gestione della previdenza nel nostro Paese, visto che si tratta di risorse dei lavoratori e delle imprese e non dei professori della Bocconi. Noi chiediamo una nuova governance dell’Inps”. Altri temi della mattinata, il lavoro, il fisco e i contratti.
Dovremo salvaguardare l’occupazione – ha proseguito Barbagallo – e per questo abbiamo anche rivendicato il rinnovo degli ammortizzatori sociali, oltre a investimenti pubblici e privati per poter garantire la ripresa economica. Il prossimo anno, poi, sarà quello di una vertenza fiscale nel nostro Paese per salari e pensioni più pesanti e per un fisco più leggero. Il Pil, infine, deve aumentare per redistribuire la ricchezza attraverso i contratti, a partire da quelli del pubblico impiego che dovremo rinnovare entro la fine del 2017”.