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Merano. Besay Mayer – la mente creativa del centro giovanile Jungle

28 Dicembre 2017

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Merano. Besay Mayer – la mente creativa del centro giovanile Jungle

Il centro giovanile Jungle di Merano con sede in via San Giuseppe 1 non è solo un centro giovanile, ma molto di più. Abbiamo incontrato il responsabile pedagogico della struttura, Besay Mayer, che dal primo gennaio dell’anno che sta per finire svolge questa importante funzione presso il centro per conoscere più a fondo le peculiarità di Jungle.

Besay Mayer conosce molto bene il mondo giovanile di Merano e non è un caso che abbia accettato la sfida di prendere in mano le redini di Jungle. Come lui stesso ricorda, già nel 2000 era entrato a far parte del direttivo del centro. Allora – ricorda Besay – ero un appassionato di skateboard e l’idea di realizzare uno skatepark a Merano mi stava molto a cuore. Inoltre, ho potuto conoscere più a fondo la vita associativa meranese e il lavoro con i giovani, ricorda ancora Mayer, che dopo l’attività presso il centro giovanile di quegli anni si è fatto conoscere nel meranese grazie ad importanti attività culturali, tra cui il festival „Undefined“, nonché il suo lavoro come streetworker, ovvero operatore di strada svolto professionalmente per diversi anni. Ma anche per la sua attività all’interno dell’associazione Est Ovest per un periodo, nonché per la sua militanza nelle fila della SVP cittadina Mayer ha sempre mostrato tenacia e costanza nella realizzazione dei suoi progetti.

Visitando il centro giovanile Jungle oggi si notano dei cambiamenti rispetto ad una volta, come fa notare Mayer che intende farne un centro modello, in grado di soddisfare sì le esigenze del mondo giovanile, ma non solo. Oltre alle attività sportive, presso Jungle in futuro troveranno spazio anche altri sodalizi, operatori culturali, artisti e musicisti. Questo perché non sempre tutta la struttura è occupata da giovani ed è bene sfruttare lo spazio della collettività per la collettività, sottolinea Mayer, che oltre alla realizzazione dello skatepark, intende rendere agibili i vani dei piani superiori dell’edificio in cui attualmente si trova il centro giovanile. Come Jungle intendiamo anche collaborare più intensamente con i Tribunali di Sorveglianza, perché presso il centro possano essere assolte le misure alternative alla detenzione. Naturalmente per reati minori s’intende, e comunque in modo tale che l’attività dei giovani non venga compromessa. In questo modo per i piccoli lavoretti non dovremmo ricorrere all’intervento di terzi e comunque sarebbe un’opportunità di integrazione preziosa, rimarca Mayer, che vorrebbe che Jungle non solo fosse il centro giovanile di riferimento per i giovani, ma il loro punto di riferimento in città. Circa la presenza di italiani, tedeschi o nuovi cittadini, Besay non ha dubbi. Chi oggi fa ancora distinzioni ha perso il treno, i giovani la pensano da anni diversamente, osserva con tono deciso Mayer, ricordando che è in atto anche una collaborazione con diverse scuole. Insomma, non manca tanto, presto potremo visitare Jungle rifatta ed innovata. Senz’altro un valore aggiunto per Merano, per i giovani e per chi cerca luoghi di ricreazione, aggregazione e di dialogo in una città in cui intellettuali coraggiosi hanno saputo contribuire attivamente perché diventasse quel gioiello che ancora oggi tanti amano.

In foto: Besay Mayer