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Depotenziamento dei contratti a tempo determinato

20 Dicembre 2017

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Depotenziamento dei contratti a tempo determinato

Discussione alla Camera, CNA-SHV molto preoccupata

Corrarati: nelle PMI molti lavoratori vengono poi assunti a tempo indeterminato

“Si dice sempre che la stabilità politica sia legata anche in modo diretto ad una stabilità nel mondo del lavoro. Su questo tema le nostre aziende – afferma Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA-SHV – sono concordi nel pensare che puntare sulle persone e sulla stabilità in azienda da parte delle stesse sia il vero valore aggiunto per l’economia delle nostre ditte. Una politica litigiosa, che porta a quasi il 40% dei cittadini ad essere disaffezionati dalla partecipazione al voto, non può non influire su una instabilità economica e sociale del paese. Non per questo, però, il tutto deve gravare sollo sulle spalle delle nostre ditte. Ecco perché CNA è fortemente preoccupata dall’ipotesi in discussione alla Camera, con la Legge di Bilancio, di depotenziare i contratti a tempo determinato, riducendone la durata da 36 a 24 mesi. Una incomprensibile retromarcia della maggioranza rispetto alle novità introdotte nel 2014 che hanno consentito, pur in una fase di crescita ancora fragile, di conseguire risultati eccezionali sul fronte dell’occupazione. Risultati dati soprattutto dalle piccole e medie imprese”.

Il lavoro a tempo determinato non è di serie B. “E peraltro – sottolinea il presidente Corrarati – nelle piccole imprese la stragrande maggioranza di questi contratti si trasforma in rapporti a tempo indeterminato. Modificare questa norma rischia di non favorire i lavoratori e di scontentare le imprese. La CNA-SHV non vorrebbe che si ripetesse la vicenda dei voucher la cui soppressione non ha prodotto alcun beneficio”.

In foto: Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV