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Emissione francobolli Santo Natale

30 Novembre 2017

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Emissione francobolli Santo Natale

Il Ministero dello Sviluppo Economico emetterà, il giorno 1 dicembre 2017, due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica “le Ricorrenze” dedicati al Santo Natale, del valore di € 0,95 per il francobollo con soggetto pittorico e € 1,00 per il francobollo con soggetto grafico.

I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); colori: quadricromia più oro per il francobollo con soggetto pittorico; cinque per il francobollo con soggetto grafico; tiratura: quattrocentomila esemplari per ciascun francobollo.

La vignetta del francobollo pittorico: il francobollo con soggetto pittorico riproduce il dipinto di Filippino Lippi denominato “Madonna col Bambino e Angeli”, conservato presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Completano il francobollo le leggende “MADONNA COL BAMBINO E ANGELI – FILIPPINO LIPPI”, “FIRENZE” e “NATALE”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,95”.

Caratteristiche del francobollo con soggetto pittorico: formato carta: mm 40 x 48; formato stampa: mm 36 x 44; formato tracciatura: mm 47 x 54; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; foglio: ventotto esemplari, valore “€ 26,60”.

La vignetta del francobollo grafico: il francobollo con soggetto grafico raffigura un Babbo Natale composto da pacchi regalo nell’atto di consegnare un dono ad un bambino, mentre, a sinistra, una bimba è intenta ad aprire il proprio dono; sullo sfondo un albero di Natale stilizzato e un cielo stellato.

Completano il francobollo la leggenda “BUON NATALE”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 1,00”.

Caratteristiche del francobollo con soggetto grafico: formato carta e formato stampa: mm 30 x 40; formato tracciatura: mm 37 x 46; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; foglio: quarantacinque esemplari, valore “ € 45,00”.

Bozzetti: a cura del Centro Filatelico della Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., per il francobollo con soggetto pittorico; Luca Vangelli, per il francobollo con soggetto grafico.

Nota: l’opera pittorica di Filippino Lippi è riprodotta su concessione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

A commento dell’emissione viene realizzato il bollettino illustrativo con articoli dedicati ad entrambi i francobolli. Relativamente al francobollo con soggetto pittorico, l’articolo è a firma di Umberto Tombari, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ed è corredato da una scheda storico-critica sull’opera d’arte raffigurata, scritta da Jonathan K. Nelson. Relativamente al francobollo con soggetto grafico, invece, l’articolo è a firma di Fabio Gregori, Responsabile Filatelia, Corporate Affairs di Poste Italiane S.p.A.

Lo “Spazio Filatelia” di Firenze sito in Via Pellicceria 3 utilizzerà, il giorno di emissione, i rispettivi annulli speciali realizzati da Filatelia di Poste Italiane.

I francobolli ed i prodotti filatelici correlati possono essere acquistati presso gli Uffici Postali, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Filippino Lippi (Prato, 1457 circa – Firenze 1504), Madonna col Bambino e Angeli (“Tondo Corsini”),1481-82 c., tempera grassa su tavola, diametro cm 173 Firenze, Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze

Il dipinto, acquistato dalla Cassa di Risparmio di Firenze nel 1982, fu pubblicato per la prima volta da Crowe e Cavalcaselle nel 1864 come un’opera di Filippino Lippi, il figlio di Fra Filippo, e allievo di Botticelli. Proprio nel 1864 il poeta inglese Algernon Charles Swinburne la vide, per poi lodarla, quattro anni dopo, in un testo oggi poco noto: « a lui [Filippino] va senza dubbio attribuito l’onore di aver dipinto la Sacra Famiglia [sic] di Palazzo Corsini (…) dove fanciulli suonano un brano musicale con eccentrici strumenti [sic] e, sullo sfondo, basse rocce frastagliate racchiudono e rivelano fredde insenature e quiete distese di mare».

Nonostante le imprecisioni, dovute al fatto che il poeta scriveva dall’Inghilterra e a memoria, in un’epoca in cui non esistevano fotografie del tondo, evidentemente l’entusiasmo di Swinburne stimolò l’interesse di un suo celebre amico, il pittore preraffaellita Edward Burne Jones. Finora non è stato notato che, in uno dei quadri più celebri di quest’ultimo, Re Cophetua e la mendicante (Londra, Tate Museum, 1884) la coppia di fanciulli cantori con in mano un testo musicale cita direttamente il Tondo Corsini.

Nel dipinto del Lippi la prospettiva del pavimento non indirizza lo sguardo dell’osservatore verso la Madonna al centro dell’opera, come ci si potrebbe aspettare, ma verso i tre angeli cantori sulla destra. Uno dei tre ha entrambi gli indici tesi, come per tenere il ritmo, e appoggia la mano sinistra sulla mano destra del compagno accanto, comunicando con lui senza parlare.

Questo secondo angelo ha in mano un rotolo, sul quale è fedelmente riportata una partitura, completa di chiavi, note e segni di ripetizione. Nel trascrivere la musica, Timothy McGee (2006/2007) si è reso conto che Filippino aveva incluso nel quadro la prima parte completa di una composizione per tre voci.

La musica è una variante di una delle canzoni più famose del tempo, Fortuna desperata. Fu composta prima del 1478 e probabilmente per commemorare la morte della giovane Simonetta Cattaneo ma nel tondo il significato originale del pezzo viene qui totalmente trasformato in una lode alla Vergine.

È noto che, nell’Ottocento, il tondo apparteneva alla Collezione Corsini a Firenze. Le vicende precedenti relative alla storia del dipinto restano, invece, sconosciute. Nel primo catalogo della collezione Corsini, Ulderigo Medici (1886) proponeva con una certa cautela che nel Seicento il marchese Pietro Corsini potesse averlo acquisito, avendo preso in affitto la villa di Careggi, appartenuta a Lorenzo il Magnifico ai tempi di Filippino. La pregevole tavola, forse una commissione medicea, è fra i più grandi tondi del Rinascimento che sia giunto fino a noi.

Mentre la maggior parte delle opere con tale formato era realizzata per ambienti domestici, di rado ne venivano eseguite di questo tipo per edifici pubblici.

Sebbene lo spirito del Tondo Corsini rimandi al Botticelli, la composizione si distacca in modo significativo dal celebre tondo della Madonna del Magnificat (Firenze, Gallerie degli Uffizi), dove l’ex maestro di Filippino aveva sistemato le figure in modo da sottolineare la forma della tavola. L’artista più giovane, invece, volle introdurre uno sfondo con strutture architettoniche a predominante sviluppo verticale, dove gli elementi curvilinei non hanno alcuna relazione con il profilo del tondo. Messo di fronte all’arduo compito di creare un’accattivante variazione sul più tradizionale dei temi, la Madonna con Bambino, Filippino raffigurò un angelo di un’estrema delicatezza che, con un piede leggiadramente in equilibrio sulle dita e con la testa leggermente piegata, offre rivolto al piccolo Gesù un piatto dorato con dei fiori. Visibilmente interessato, il Bambino ne sceglie alcuni per farne un mazzolino per la Madre. La Vergine, nella sua solennità, è partecipe del gesto, mentre tre angeli cantano. Le proporzioni allungate delle figure, insieme con il carattere lineare ed etereo, stanno a indicare che il dipinto debba risalire a una fase relativamente precoce della carriera di Filippino. Le opinioni di quasi tutti gli studiosi convergono sugli inizi degli anni Ottanta. Le due pale d’altare quadrangolari, realizzate dal Lippi nel 1482 e nel 1483 (Lucca, San Michele; Pasadena, Norton Simon Museum), costituiscono i paralleli più convincenti. Nella seconda pala, gli accurati dettagli del paesaggio rivelano la suggestione che la pittura nordica aveva suscitato in Filippino. Nel tondo Corsini, invece, i profili montuosi in profondità rispecchiano, in un’epoca molto precoce, l’impatto esercitato dai primi paesaggi dipinti da Leonardo da Vinci, e come ha osservato Antonio Natali (1986), le decorazioni architettoniche sono caratterizzate dagli stessi elementi che ritroviamo nelle opere del Verrocchio, maestro di Leonardo.  

Jonathan K. Nelson

In foto: francobollo con la rappresentazione del Natale – Madonna col Bambino di Filippino Lippi