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Catalogna. Mezzo governo destituito arrestato, in migliaia scendono nelle piazze

2 Novembre 2017

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Catalogna. Mezzo governo destituito arrestato, in migliaia scendono nelle piazze

Giovedì, 2 novembre una giudice spagnola ha fatto ciò che a Barcellona in pochi avrebbero pensato. 8 dei 13 membri del governo del presidente Carles Puigdemont democraticamente eletto e decaduto, sono stati arrestati con l’accusa di sedizione e ribellione. Molti nella Catalogna non hanno digerito la decisione del magistrato e così sono scesi in piazza in tutte le città catalane per denunciare pubblicamente l’incarcerazione del Govern. Per ora restano a piede libero a Bruxelles Puigdemont e quattro dei suoi ministri che lo hanno seguito in Belgio subito dopo la destituzione del governo decisa dall’esecutivo centrale di Madrid ancora sabato scorso. Senza esitare la procura spagnola ha chiesto che contro di loro venga emesso un mandato di arresto europeo. Secondo fonti spagnole la giudice preposta, Carmen Lamela deciderà domani sul da farsi. Per ora il numero due del Govern Oriol Junqueras, leader di Erc, lo storico primo partito catalano di cui faceva parte il presidente Lluis Companys fucilato dai franchisti nel 1940 si trova in carcere di Estremera, vicino a Madrid assieme a Josep Rull, Carles Mundò, Raul Romeva, Joaquim Forn e Carles Mondò, mentre le ministre Meritxell Borras e Dolors Bassa sono state rinchiuse nel carcere femminile Alcalà, poco fuori dalla capitale spagnola. Secondo la giudice Lamela l’arresto senza cauzione, di solito previsto anche per terroristi e delinquenti pericolosi, sarebbe giustificato dal pericolo di fuga e la reiterazione di reato. I legali dei detenuti hanno immediatamente denunciato varie irregolarità, tra cui gravi violazioni del diritto di difesa.

In foto: Carles Puigdemont