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Un’estrema forza di volontà e una fisioterapia altamente professionale possono fare miracoli

27 Ottobre 2017

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Un’estrema forza di volontà e una fisioterapia altamente professionale possono fare miracoli

Kelz di nuovo in sella dopo il trapianto bilaterale delle mani

 “Non arrendetevi mai, perché con una grande forza di volontà si può ottenere perfino l’impossibile”, così Theo Kelz ha concluso il suo intervento – un intervento letteralmente da pelle d’oca. Kelz e la sua fisioterapista Susanne Wopfner sono stati recentemente ospiti presso la Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana a Bolzano. Tanta forza, una volontà incrollabile e un obiettivo ben preciso, questi i caratteri distintivi dell’uomo che ha reso possibile l’impossibile. Nel 2000 Theo Kelz è stato sottoposto a Innsbruck al trapianto di entrambe le mani, ricevute da una persona deceduta. Da sei anni viveva senza mani e il trapianto ha reso necessaria la riorganizzazione del suo sistema nervoso. Nel corso di innumerevoli ore di fisioterapia, condotte secondo il metodo della riabilitazione neurocognitiva elaborata dal Professor Perfetti, tre fisioterapiste, tra cui Susanne Wopfner, hanno contribuito affinchè Kelz potesse tornare a godere pienamente della propria vita, senza alcun tipo di limitazione. Susanne Wopfner, che è anche docente presso la Claudiana, ha illustrato nel dettaglio i molti esercizi eseguito da Kelz con inimmaginabile forza di volontà finché non è riuscito a raggiungere l’obiettivo: una bella vita con mani nuove.

Con questo metodo terapeutico si interviene principalmente sul sistema nervoso centrale. Il paziente deve eseguire diversi esercizi con molta concentrazione. Deve pensare, percepire, diventare consapevole di sé. Si lavora molto anche con l’immaginazione. Nel caso di Kelz si trattava di riattivare ricordi andati perduti. Il rapporto con mani estranee doveva essere appreso partendo da zero. 5.500 ore di fisioterapia, ovvero 5 – 6 ore giornaliere, hanno consentito a Kelz di riuscire, oggi, a percepire tutto con le sue nuove mani. È riuscito perfino ad affrontare situazioni estreme come un viaggio in moto di 10.000 km fino a Capo Nord. “I fisioterapisti hanno una grande responsabilità nei confronti dei loro pazienti. Quest’esempio lo dimostra ancora una volta. La migliore operazione o il miglior trapianto non potrebbe dirsi portato a termine con successo se non fosse seguito da una buona e completa riabilitazione. Riabilitazione che, d’altra parte, richiede alla fisioterapista un approccio olistico, molta concentrazione e grande attenzione. Tutte cose che auguro anche a voi”, queste sono state le parole di Eva Maria Gasser e Carla Naletto, rispettivamente tutor e responsabile del corso di laurea in fisioterapia della Claudiana.

La straordinaria biografia di Theo Kelz

Mai avrebbe pensato di tenere conferenze o scrivere un libro. Eppure Theo Kelz è una persona che ha scritto la storia contemporanea. Vittima di un attacco dinamitardo, il poliziotto austriaco ha perso entrambi gli avambracci nel 1994. Kelz ha poi vissuto per sei anni con le più diverse protesi, a cui però non si è mai veramente abituato. Le protesi non potranno mai sostituire completamente le mani. Le mani possono afferrare, percepire, modellare, toccare, accarezzare e molte altre cose che le protesi non potranno mai fare. Di questo Kelz si è reso conto in molteplici occasioni: quando ha dovuto trovare la giusta forza per stringere una mano, quando i bastoncini da sci si sono ghiacciati incollandosi alle protesi e quando sollevare un calice di vino ha rappresentato un’impresa. A marzo 2000 sono state reperite due mani di un donatore compatibile, e gli sono state trapiantate nel corso di un’operazione condotta da 20 medici, sotto la direzione del Prof. Raimund Margreiter presso la Clinica universitaria di Innsbruck. Così si è realizzato il sogno della sua vita. Il duro percorso per uscire dall’isolamento, la grande battaglia per le sue nuove mani e come si sia ripetutamente preparato e infine ce l’abbia fatta, Kelz lo racconta nel suo libro “Mein Leben mit neuen Händen” (La mia vita con nuove mani). Già nel 2000 questo trapianto bilaterale di mani aveva rappresentato un evento sensazionale a livello mondiale. Il successivo evento sensazionale è che oggi Kelz, grazie alle sue nuove mani, conduce una vita perfettamente normale. Certo, deve assumere dei farmaci, ma ha ricominciato presto a lavorare come poliziotto. Oggi è in pensione e, primo uomo del pianeta, ha fatto il giro del globo in solitaria sulla sua motocicletta. E questo anche grazie ad una fisioterapia altamente professionale.

In foto: i due relatori, Theo Kelz e la fisioterapista Susanne Wopfner