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Bolzano. Per il 43. Festival di Musica Contemporanea un appuntamento speciale al Conservatorio Monteverdi

24 Ottobre 2017

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Bolzano. Per il 43. Festival di Musica Contemporanea un appuntamento speciale al Conservatorio Monteverdi

Doppio appuntamento con la Nuova Musica sabato 28 ottobre, con due proposte del Festival di Musica Contemporanea.

La rassegna conferma la sua devozione non solo alla contemporaneità ma anche alle giovani leve, e alle ore 18.00, presso il Conservatorio Monteverdi di Bolzano proporrà i brani di nove allievi delle classi di composizione di Mario Pagotto e Luca Macchi.

I giovani compositori sono Andrea Alzetta, Maria Beatrice Orlando, Francesca Francescato del Conservatorio Tomadini di Udine, e Antonio Zompì, Massimo Fabbris, Karin Barchetti e Giulio Gerloni del Conservatorio Monteverdi di Bolzano.

Il concerto è dunque il risultato della collaborazione tra il festival e i due conservatori. Ad eseguire le nuove partiture in programma sarà tra l’altro un ensemble misto composto dagli studenti di Bolzano e Udine: in organico fiati, percussioni, archi e tastiere; un vero laboratorio di suoni diretto dal maestro Emir Omar Saul, titolare della cattedra di direzione al Monteverdi.

Di particolare interesse è anche,come già accennato, il coinvolgimento dei docenti Luca Macchi e Mario Pagotto. Si tratta infatti di due personalità di grande importanza per la Nuova Musica in Italia, e tra i più brillanti eredi di una tradizione italiana di scrittura che risale agli anni Settanta e a figure come Franco Donatoni.

Quasi contemporaneamente il Festival di Musica Contemporanea sarà presente a Brunico, presso la biblioteca comunale Librika, con un concerto dedicato invece ad un grande interprete della sensibilità musicale dell’ultimo Novecento. Verrà infatti eseguito il brano For Philip Guston, di Morton Feldman, per flauto, percussioni e pianoforte. Ad eseguirlo sarà il Feldman Project Trio, costituito da Christina Auer al flauto, Patrick Künig alle percussioni ed Enrico Pompili al pianoforte.

Quest’opera di Feldman mostra come negli ultimi suoi anni l’interesse del compositore fosse tutto riservato ai suoni aperti, disposti nello spazio, quasi senza funzioni armoniche. Sono suoni che si snodano in infinite variazioni, quasi come se questi potessero essere osservati, come oggetti o quadri, in una dimensione contemplativa affine a quella riservata all’arte figurativa.

Feldman, compositore americano d’origine ebraica, è stato senza dubbio tra i più interessanti compositori del secolo scorso, profondamente influenzato dai suoi incontri con personalità come John Cage, che segnò un punto di non ritorno nella sua scrittura musicale, ma anche artisti figurativi come Mark Rothko, Robert Rauschenberg, Franz Kline, o appunto Philip Guston.

Le riflessioni sull’applicazione di principi aleatori in arte, l’indagine sulle strutture, sui materiali stessi del fare artistico, sulla natura dell’astrattismo, portarono Feldman ad utilizzare in musica elementi derivati dal calcolo, o nello sfruttare solo alcuni parametri come il timbro o il registro, o la quantità di note in un determinato intervallo, lasciando grande libertà all’esecutore.

For Philip Guston dura circa quattro ore e sarà eseguito in forma di happening, in combinazione con la mostra dell’artista Heinz Innerhofer. Il pubblico sarà libero di decidere come e quanto restare in contemplazione dei quadri e della musica.

Bolzano, Conservatorio Monteverdi – 18.00 h

Kammerorchester Bolzano – Udine

Musiche degli allievi di composizione dei conservatori di Bolzano e Udine

EMIR OMAR SAUL – Direzione

Brunico, Biblioteca Comunale Librika – 16.00 h

Feldman Project Trio

In foto: Morton Feldman