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Qual è lo stato attuale della formazione aziendale in Alto Adige?

28 Settembre 2017

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Qual è lo stato attuale della formazione aziendale in Alto Adige?

In occasione del trentacinquesimo anniversario del WIFI, il servizio di formazione e sviluppo del personale della Camera di commercio di Bolzano, l’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha realizzato un’indagine sulla formazione continua aziendale nelle imprese altoatesine. Nel 2016 tre imprese su quattro hanno svolto attività di formazione continua per i loro dipendenti. Sono le piccole imprese ad evidenziare le maggiori carenze in questo campo. I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi in occasione della manifestazione di inaugurazione del nuovo anno accademico 2017/2018 del WIFI.

Il WIFI, il servizio di formazione e sviluppo del personale della Camera di commercio di Bolzano, festeggia quest’anno il suo trentacinquesimo anniversario, e ha colto l’occasione per un sondaggio sulla formazione continua aziendale. L’indagine è stata svolta dall’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Con la presentazione dei risultati dell’indagine e due relazioni di esperti è stato inaugurato oggi il nuovo anno di formazione 2017/2018 del WIFI.

Dallo studio dell’IRE emerge che il 73 percento delle imprese fa formazione. Più grande è l’impresa, più forte è la propensione alla formazione. Molte piccole imprese, invece, non ne riconoscono ancora la necessità, perché secondo loro la qualifica dei dipendenti è già sufficiente. Altro dato interessante è che prevalgono i corsi esterni su quelli interni. Inoltre è emerso che il 60 percento di tutte le imprese applica regolarmente misure per la programmazione della formazione, ad esempio valutandone il fabbisogno in occasione dei colloqui con i dipendenti.

La maggior parte dei corsi di formazione viene frequentata in Alto Adige. Misurata in base alla durata dei corsi, la loro quota raggiunge il 74 percento. La percentuale media di formazione continua obbligatoria, perché prescritta dalla legge, è pari al 43 percento, e per un quarto delle ore frequentate (circa il 23 percento) vengono usufruite sovvenzioni pubbliche. La quota di corsi svolti digitalmente (e-learning) è invece (ancora) bassa, arrivando all’8 percento.

Sempre secondo quanto emerso dallo studio dell’IRE, solo poco più della metà delle imprese conosce le possibilità di sovvenzione previste per la formazione continua aziendale. Queste vengono comunque valutate buone o addirittura molto buone dalle imprese che vi fanno ricorso.

Il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, sottolinea: “Per le piccole e medie imprese è spesso difficile dare spazio a una formazione che vada oltre i corsi prescritti dalla legge. Ciò nonostante vale sempre la pena investire in questo campo. Nell’era della globalizzazione e della digitalizzazione anche per le PMI la formazione mirata diventa indispensabile.”

Alla presentazione dell’IRE sono seguite due relazioni su temi rilevanti legati alla formazione: Cesare Sansavini, fondatore della società di formazione e consulenza Change, ha parlato di qualità nella formazione aziendale. Questa si basa fondamentalmente su due colonne: sulla progettazione professionale e sulla competenza tecnica e didattica dei relatori e delle relatrici. Arno Burger, esperto in metodi di apprendimento e gestione dell’informazione, ha illustrato i cambiamenti provocati dalla digitalizzazione nel mondo della formazione. Ora più che mai il sapere è potere. Dal “to be or not to be” (essere o non essere) si passa a “to share or not to share” (condividere o non condividere). Per i responsabili del personale e della formazione la manifestazione d’inaugurazione del nuovo anno accademico del WIFI è stata inoltre un’occasione preziosa per uno scambio e attività di networking.

Foto/c-Camera di Commercio di Bolzano