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Caritas: “I familiari di persone che si sono suicidate affrontano situazioni particolarmente pesanti”

9 Settembre 2017

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Caritas: “I familiari di persone che si sono suicidate affrontano situazioni particolarmente pesanti”

Il 10 settembre si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. La Caritas coglie l’occasione per porre l’attenzione sulla difficile situazione che devono affrontare i familiari di chi si è tolto la vita. “Perdere una persona in questo modo genera un lutto particolarmente difficoltoso da superare”, spiega Günther Rederlechner, responsabile da tempo del servizio Hospice della Caritas, “Sensi di colpa, auto-recriminazioni, vergogna e a volte anche l’incomprensione dell’ambiente esterno rendono quasi impossibile un naturale processo di elaborazione del lutto”. Anche il servizio di sostegno telefonico della Caritas conosce il problema e lo affronta dando ascolto 24 ore su 24 a persone che hanno dovuto affrontare questo lutto e a uomini e donne con pensieri suicidi.

“La domanda sul perché di un gesto così estremo è, per i familiari di chi si è tolto la vita, particolarmente difficile da sostenere. Vorrebbero cercare di comprendere perché la persona amata si è tolta la vita e per quale motivo non sono riusciti a fermarla. Si interrogano, a volte anche rimproverandosi e provando rabbia, sul perché il proprio caro li abbia lasciati soli in una così terribile situazione”, spiega Günther Rederlechner. Parlare dell’accaduto, in questo caso, è particolarmente difficile, anche perché il comportamento dell’ambiente in cui si vive, ogni tanto, suggerisce implicitamente colpevolezza . “Spesso ci si dimentica che prima del suicidio c’è una lunga e complessa storia, una forte depressione, che la vittima nasconde per anni”, dice Rederlechner.

Per i familiari è fondamentale trovare comprensione e parlare in maniera schietta di ciò che è accaduto. “Purtroppo spesso succede esattamente il contrario. I familiari trovano incomprensione e, per paura di essere giudicati, si ritirano e si isolano”, dice Rederlechner. Il servizio Hospice della Caritas offre accompagnamento a familiari di persone che si sono suicidate. “Per chi è colpito da questo lutto è confortante sapere di poter parlare della propria situazione e dei propri stati d’animo in un ambiente protetto con persone appositamente formate. Attraverso il confronto il lutto viene espresso ed elaborato, fasi essenziali per il suo superamento. I familiari trovano così sollievo e ritrovano la sicurezza perduta” spiega Rederlechner.

Anche Silvia Moser, nella sua attività pluriennale di responsabile del servizio di sostegno telefonico della Caritas, ha fatto questa esperienza. In occasione dell’anniversario per i 15 anni di attività del servizio, il tema è stato affrontato in maniera approfondita, “perché questa problematica in un territorio così abituato al successo lascia in solitudine chi ne è colpito, e tutti noi impotenti”. Invitando a Bolzano l’olandese Viktor Staudt, il servizio ha fatto conoscere alla cittadinanza un uomo sopravvissuto al tentativo di suicidio, da allora in sedia a rotelle. Viktor, che tiene numerose conferenze in Europa e ha scritto diversi libri, ha sottolineato come sia di fondamentale aiuto poter esprimere pensieri e paure. Tutto ciò vale sia per chi è colpito direttamente da pensieri suicidi, sia per i parenti che hanno perso un proprio caro in questo modo.

“Noi del sostegno telefonico siamo a disposizione 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, al numero verde 840 000 481. Parlare aiuta e allevia la sofferenza”, dice Silva Moser, tirando le fila dei numerosi colloqui fatti dagli oltre 80 volontari appositamente formati che prestano servizio alla consulenza. “Poter esprimere in maniera anonima i propri turbamenti e trovare ascolto ed empatia aiuta ad affrontare nuovamente la vita quotidiana e incoraggia la ricerca di un aiuto professionale, utilissimo per chi si confronta con il tema del suicidio. Nessuno deve vergognarsi dei propri sentimenti o pensieri” dice Silvia Moser. “Nella nostra società meritocratica spesso ci dimentichiamo che siamo esseri umani e abbiamo dei sentimenti, sentimenti che manifestano la nostra nostalgia verso una vita vera e sensata”, sottolinea Moser.

Il servizio di sostegno al telefono è raggiungibile 24 ore su 24 tutti i giorni al numero verde 840 000 481. Chi volesse richiedere invece un accompagnamento da parte del servizio Hospice o ulteriori informazioni può rivolgersi direttamente al servizio Hospice della Caritas al numero 0471 304 370 oppure hospiz@caritas.bz.it.

In foto: Günther Rederlechner