Inaccettabile l’emendamento che abolisce i collegi uninominali del Trentino Alto Adige.
Alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, si riapre il dibattito sulla riforma elettorale e sui collegi uninominali in Trentino-Alto Adige/Südtirol, dopo l’approvazione con voto segreto dell’emendamento 1.535 della deputata e coordinatrice regionale di FI per il Trentino Alto Adige Michaela Biancofiore, che ha segnato lo stop dei lavori in Aula e il rinvio del provvedimento in I Commissione della Camera. “L’introduzione del Mattarellum anche alla Camera, già previsto dalla legge elettorale vigente e su cui la Corte Costituzionale nulla ha eccepito, è un punto imprescindibile dell’accordo politico siglato con Bersani nel 2013 e successivamente attuato da Renzi con l’Italicum“, affermano Karl Zeller, Albert Lanièce, Vittorio Fravezzi e Franco Panizza, del Gruppo per le Autonomie in Senato. “Va peraltro ricordato che il Mattarellum è l’unico che consente alle minoranze linguistiche la presenza in Parlamento senza correre il rischio di un mancato superamento di una soglia, garantendo anche la rappresentanza del gruppo linguistico italiano di Bolzano”, aggiungono. Perentoria la conclusione della loro presa di posizione.”Quanto accaduto in Aula alla Camera sulla legge elettorale, in violazione degli accordi presi dalle principali forze politiche, resta un atto di assoluta gravità, con implicazioni talmente profonde per la nostra Autonomia da imporci, in caso di prosecuzione dell’esame del testo votato dall’Aula della Camera, un’uscita obbligata dal nostro sostegno alla maggioranza di Governo“, concludono Zeller, Lanièce, Fravezzi e Panizza.
Posizioni dello stesso tenore provengono oltre che dal Senato anche dalla Camera. Prendono posizione l’on Daniel Alfreider, presidente dei deputati della SVP e delle Minoranze Linguistiche e il presidente On. Lorenzo Dellai. “In Commissione Affari Costituzionali e in Aula – sostengono Alfreider e Dellai – l’intesa raggiunta fra SVP, Pd, Cinque Stelle, Forza Italia e Lega era stata più volte confermata, anche con riferimento alla volontà di non modificare il testo del Relatore Fiano. Il voto segreto sull’emendamento 1.535 ha determinato invece una sfiducia reciproca tra i partiti e i vari gruppi. Una sfiducia reciproca che riguarda non soltanto il tema del sistema elettorale per il Trentino Alto Adige/Südtirol ma soprattutto altri punti delicati della legge elettorale. “L’accordo raggiunto sul mantenimento dei collegi uninominali per il Trentino-Alto Adige /Südtirol, come previsto dalla legge elettorale vigente -proseguono Alfreider e Dellai – era un punto fermo e imprescindibile di tale intesa. La previsione dei collegi uninominali era dovuta in base a ragioni costituzionali, agli accordi internazionali ed allo Statuto di Autonomia, perché i collegi uninominali erano e restano il modello elettorale che risponde ai principi di garanzia e di tutela dei diversi gruppi linguistici, la cui piena rappresentatività è il fondamento del nostro sistema di convivenza e istituzionale.” Questo quanto emerso ieri nella Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio durante la quale il Pd ha insistito con la richiesta di procedere ad un’istruttoria sul tema da parte della Presidente della Camera e della conferenza dei capigruppo sul tema. Spetta dunque è dunque alla presidente Boldrini e alla giunta per il regolamento tentare di trovare una via d’uscita alla intricata situazione.
Foto, on. Daniel Alfreider, capogruppo della Südtiroler Volkspartei