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LiBUS, “L’assenza di pianificazione è un problema per tutti. Necessario rivalutare la professione del conducente!”

20 Luglio 2017

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LiBUS, “L’assenza di pianificazione è un problema per tutti. Necessario rivalutare la professione del conducente!”

Le incertezze in relazione all’imminente riassegnazione delle concessioni per gli autobus di linea colpiscono conducenti e imprese nella stessa misura. Markus Silbernagl, presidente dei concessionari di linea dell’Alto Adige (LiBUS), afferma: “Nelle nostre aziende a conduzione familiare, gran parte dei conducenti, che ha lavorato con noi per decenni, prosegue anche dopo il pensionamento con contratti part-time. Anche per loro, queste lacune nella pianificazione sono problematiche”.

Presumibilmente quest’autunno, la Giunta provinciale deciderà le modalità con cui il prossimo anno saranno assegnate le concessioni per i servizi del trasporto locale in Alto Adige. Sono al vaglio sia la possibilità di un bando pubblico a livello europeo, sia l’assegnazione sulla base del modello di Public Private Partnership (PPP), quest’ultima presentata dal maggior titolare della concessione (SAD) insieme a LiBUS alcuni mesi fa. Tale proposta offre la massima qualità, la necessaria flessibilità per reagire rapidamente alle richieste della Provincia in tema di trasporti locali e, non ultimo, la sicurezza della pianificazione per le imprese e i relativi collaboratori.

“Al fine di conseguire una programmazione professionale ed equilibrata, in un’ottica di sviluppo delle imprese e del personale, è ineludibile fare chiarezza sugli incarichi”, ha riferito Silbernagl. “Comprendiamo le preoccupazioni dei conducenti”, ha proseguito, “che coincidono largamente con le nostre riflessioni”. Nei giorni scorsi, alcuni di loro si erano rivolti ai politici locali con una lettera aperta, in cui riferivano le difficoltà nella quotidianità lavorativa e le preoccupazioni per il futuro. “La maggior parte dei problemi riguardanti le condizioni di lavoro non coinvolgono le aziende aderenti a LiBUS: anche i licenziamenti non provengono dalle nostre fila”, ha proseguito Silbernagl. “La maggior parte di loro”, ha ribadito, “rimane in azienda anche dopo il pensionamento e dopo aver lavorato con noi per decenni”. Anche in quest’ambito, sempre secondo Silbernagl, dovrebbe intervenire il legislatore: esistono molti conducenti locali, assolutamente capaci, che vorrebbero proseguire part-time anche dopo la pensione, ma tale soluzione è disincentivata dalla tassazione progressiva. Sarebbe opportuno un trattamento fiscale più vantaggioso per questa forma di occupazione.

Stando alle affermazioni di Silbernagl, ci si starebbe impegnando al massimo per ottenere le migliori condizioni di lavoro possibili: “Molte delle aziende aderenti a LiBUS hanno stipulato con i sindacati degli accordi che stabiliscono compensi extra rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi”. In aggiunta, sono previsti premi, indennità aggiuntive e una ripartizione più equa dei turni notturni e nei fine settimana, che godono di una remunerazione supplementare. Nel modello PPP sarebbe anche contemplato un aumento annuale fisso dello stipendio.

“Una cosa è certa”, ha proseguito Silbernagl, “quella del conducente in Alto Adige è un’attività tutt’altro che facile, che implica enormi responsabilità, e i nostri collaboratori prestano un servizio eccellente. A nostro avviso, questa professione andrebbe rivalutata”. Una possibilità sarebbe quella di introdurre a livello legislativo il profilo del conducente di autobus, alla stregua di un “autista professionista”, come previsto in alcuni Paesi europei, supportando finanziariamente l’onerosa formazione e accrescendo l’apprezzamento per l’attività e il prestigio dei conducenti in generale. In tal senso, si incentiverebbe l’inserimento di un maggior numero di giovani in quest’attività, che richiede il massimo impegno per tutto l’anno.

La Giunta provinciale ha la facoltà di decidere in autonomia la forma del bando; per il consorzio LiBUS è essenziale che la qualità sia garantita. Infatti, per raggiungere uno dei principali obiettivi del piano di mobilità provinciale, cioè lo spostamento dal traffico individuale all’utilizzo degli autobus, è necessaria un’offerta di servizi ai massimi livelli. L’attrattiva del trasporto locale pubblico può essere preservata solo attraverso una qualità elevata che rimanga costante nel tempo. Da sempre, le imprese familiari locali e i loro collaboratori in seno a LiBUS operano con questa consapevolezza, dando grande valore a fidelizzazione del personale, prossimità ai clienti e qualità.