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Fare del bene, in sicurezza

14 Luglio 2017

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Fare del bene, in sicurezza

Valorizzazione e accompagnamento, una buona copertura in caso di rischi, chiare regole per fare volontariato: con l’insegna „Volunteering Quality“ chi fa volontariato riconosce subito se può contare su buon affiancamento e collaborare positivamente. Oggi mattina la Federazione per il Sociale e la Sanità ha presentato l’iniziativa in una conferenza stampa.

In Alto Adige si fa volontariato in tantissimi campi. Una persona su tre è volontaria, mettendo a disposizione gratuitamente la sua energia, i suoi talenti e il suo tempo. Anche le organizzazioni di pubblica utilità sono gestite prevalentemente da volontari e volontarie. Tutto ciò è di particolare importanza e porta al nostro territorio un enorme plusvalore. Un vantaggio attivato nei campi più diversi: sanitario e sociale, formativo e culturale, sportivo e artistico.

Il volontariato non è una scelta ovvia e neppure fine a se stessa. La Federazione per il Sociale e la Sanità lo sta riscontrando da anni e così è nata l’iniziativa „Volunteering Quality“. Si tratta di promuovere e sostenere la qualità nel volontariato. „Standard di qualità aiutano a sviluppare un impegno nel volontariato sempre più ampio, ad accogliere nuovi volontari e a conservare chi il volontariato lo fa da tempo“, ne è convinto il presidente della Federazione Martin Telser.

„Con un percorso di riflessione e ideazione, in stretta collaborazione con varie organizzazioni non profit di pubblica utilità, sono stati descritti alcuni standard essenziali di qualità. Sono state molte le persone volontarie e le associazioni che vi hanno contribuito portando la loro esperienza, le loro proposte e le loro aspettative“, spiega Simonetta Terzariol del Servizio per il Volontariato della Federazione. È stato redatto quindi un elenco con quei criteri che nelle associazioni di volontariato hanno particolare valore: la descrizione dei compiti, delle responsabilità e delle attività dove il volontariato trova la sua espressione concreta; opportuna formazione e aggiornamento in base agli incarichi assegnati; accompagnamento e consulenza; attestazione dell’impegno svolto; adeguata copertura assicurativa e informazione sui rischi correlati agli incarichi.

Le associazioni quindi si impegnano, firmando un’autodichiarazione, di attenersi a questi criteri e ricevono il contrassegno identificativo „Volunteering Quality“. La Federazione mette a disposizione questo Sistema per tutte le organizzazioni di pubblica utilità interessate e provvede a evidenziare nelle sue pubblicazioni quelle associazioni che aderiscono al Sistema e si impegnano a rispettarne i criteri.

„Fare volontariato significa collaborare senza compenso finanziario. La ricompensa è di tutt’altro genere: con incarichi che rispondano se possibile anche alle aspettative personali, con il riconoscimento di quanto fatto, con affiancamento preparato, con offerte formative. Anche con una buona copertura assicurativa dai rischi“, precisa Telser.

Il contrassegno di qualità „Volunteering Quality“ permette a chi intende fare volontariato di riconoscere tra le associazioni quelle particolarmente interessanti per il loro sviluppo qualitativo.

In foto (dsad): Georg Leimstädtner (Direttore Federazione), Simonetta Terzariol (Servizio per il Volontariato della Federazione), Kilian Bedin (Presidente AIDO), Daniel Brusco (Associazione Volontarius), Mara Zussa (Il papavero-Der Mohn), Martin Telser (Presidente Federazione), Claudia Tscholl (Lebenshilfe), Annamaria Saviolo (AIDO), Annachiara Gatti (Ripartizione provinciale 24), Patrizia Giambarda (Pro Positiv – Südtiroler Aids-Hilfe) e Monica Bancaro (Unione ciechi)