Alfreider e Zeller, se l’Italia volta le spalle all’Italia, misure unilaterali, anche con chiusura dei porti saranno inevitabili
“Siamo soddisfatti che la posizione del governo austriaco sulla ipotizzata protezione militare del Brennero sia stata corretta, anche grazie all’impegno dei Ministri Alfano e Minniti. La precisazione del cancelliere austriaco Christian Kern secondo il quale “L’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero al momento e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito nell’immediato” va nella direzione auspicata e richiesta dal governo italiano e da noi sostenuta”. È quanto affermano il senatore Karl Zeller, presidente del Gruppo per le Autonomie, e l’on. Daniel Alfreider, presidente dei deputati della SVP e delle Minoranze Linguistiche alla Camera, intervenendo al Senato ed alla Camera dei deputati sull’informativa resa oggi dal Ministro dell’Interno Minniti sull’emergenza migranti.
“Sosteniamo l’azione del governo e in primo luogo del Ministro Minniti in sede europea. Occorre essere chiari e determinati – affermano Alfreider e Zeller- perché la situazione dopo lo sbarco di migliaia di migranti è diventata insostenibile. Non è accettabile, né compatibile con i doveri dell’Unione europea, che alcuni Stati si sottraggano alle loro responsabilità, voltando le spalle e lasciando sola l’Italia ad essere frontiera dell’Europa. Se l’Italia si assume delle responsabilità, a queste responsabilità gli altri Paesi, in particolare la Francia, la Spagna e i paesi dell´est non si possono sottrarre. Se gli altri paesi continuano a voltare le spalle all´Italia, sarà costretta a prendere misure unilaterali, anche estreme, come la chiusura dei porti.”
“I problemi possono essere risolti esclusivamente con un’Europa che sappia essere soggetto unitario. Soltanto assieme –sostengono Alfreider e Zeller- si governano i flussi migratori, si introducono maggiori e più efficaci controlli delle frontiere esterne e delle frontiere meridionali della Libia, si definisce un codice di condotta per le ONG nel Mediterraneo, si opera per il rafforzamento delle misure sui rimpatri e nel contempo si agisce per la riallocazione, senza veti da parte di nessun Paese europeo, dei migranti, si lavora ad accordi bilaterali nell’area del Mediterraneo. Come ha ribadito il governo italiano, la condivisione è indispensabile. Se tale condivisione non c´è l’Italia sarà costretta a prendere a sua volta misure unilaterali, anche estreme, come il blocco dei porti”.
“Restiamo convinti come ogni ulteriore errore e il perdurare dell´inerzia diminuisca la capacità dell’Europa di essere soggetto geopolitico unitario. Ciò renderebbe meno credibile e forte in primo luogo il piano di azione proposto dalla Commissione europea e insostenibili i flussi migratori. Dobbiamo operare –concludono Alfreider e Zeller -per una svolta nel sud del Mediterraneo, anche con l’impegno che Tunisia e Libia devono assumersi con la creazione di proprie aree di soccorso e permanenza. Il centro unico di comando europeo proposto dall’Italia rimane una proposta che consideriamo fondamentale e che il governo giustamente continuerà a sostenere”.