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Merano. Sonora 700 si avvia alla sua conclusione con un concerto schiettamente cameristico

12 Giugno 2017

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Merano. Sonora 700 si avvia alla sua conclusione con un concerto schiettamente cameristico

Il penultimo concerto della rassegna, che si terrà il 17 giugno al Teatro Puccini alle ore 20.30, celebra l’Ottocento, e l’idea del “popolo” che nasce con gli scrittori romantici. L’idea di una comunità che esprime una voce collettiva, più importante della voce individuale, alimenta nel pensiero romantico il desiderio del recupero delle radici profonde che esprimono l’estetica ed il pensiero appartenenti al popolo. Il recupero del popolare in musica, iniziato nel primo Ottocento, è un’operazione che si rinnova fino ai giorni nostri, con la world music e le indagini etnomusicologiche, e che si lega purtroppo nel 19° secolo all’ascesa dei nazionalismi.

Il concerto dal titolo appunto Dream & Nation vedrà protagonisti tre musicisti attivi a livello internazionale: il pianista Filippo Faes, il violinista brasiliano Daniel Guedes ed il violoncellista tedesco Alexander Hülshoff. La tradizionale formazione cameristica del trio interpreterà i brani di tre grandi compositori romantici che si sono adoperati nella riflessione sulle radici musicali della loro terra. Il primo è Antonin Dvorak, che non solo integrò nella sua musica le melodie popolari di aria ceca ma trasferitosi in America fu ispirato nei suoi più noti capolavori dalle melodie dei nativi americani. Il secondo è Zoltán Kodály che insieme a Bela Bartok è stato il primo ad utilizzare il fonografo per le ricerche sul campo e la raccolta della musica popolare ungherese, rumena e bulgara. Da ultimo Maurice Ravel, considerato in qualche modo in Francia un autore “nazionale”, in quantoparticolarmente rappresentativo dello spirito francese.

La rassegna Sonora 700 si concluderà invece con l’ultimo secolo di storia meranese e l’ultimo concerto ad essa dedicato. Il secolo che va dal 1917 ai giorni nostri è stato tra tutti il più mutevole, subendo un’accelerazione senza pari nell’evoluzione scientifica e tecnologica, con conseguenti rapide mutazioni della società, dei costumi e dei comportamenti umani. Dall’industria pesante si passa all’evanescenza del mondo virtuale, dove il piccolissimo chip è il motore dell’industria e la virtualità è il luogo del potere.

Da qui il titolo del concerto, Metamorphosis, che avrà luogo il 21 giugno alle ore 20.30 a Merano, presso la Chiesa della Dame inglesi (entrata da Piazza della Rena). Protagonista sarà nuovamente l’Ensemble Conductus, diretto per l’occasione da Marcello Fera, direttore musicale della formazione meranese e ideatore del festival.

Ad esibirsi come solisti saranno Stefano Valla, suonatore di piffero ed esperto del repertorio tradizionale del territorio appenninico delle Quattro Province, e due musicisti altoatesini impegnati ormai da molti anni in numerosi progetti nel nostro territorio e membri ormai di lunga data dell’Ensemble Conductus: Veronika Egger al violino e Nathan Chizzali al violoncello.

Il repertorio è quasi interamente dedicato alla musica contemporanea e del Novecento, dai linguaggi sperimentali di Oliver Messiaen e Anton Webern passando per gli esperimenti rivoluzionari di John Cage fino ai giorni nostri, con Arvo Pärt e lo stesso Marcello Fera.

Per prenotare i biglietti è possibile contattare il numero 0473212643 oppure scrivere ad info@kunstmeranoarte.org.

Daniel Guedes/c-Daniel Ebendinger-photography