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#greeningtourism – Convegno internazionale a Merano: limiti e opportunità dello sviluppo turistico in Europa e sull’Arco alpino

26 Giugno 2017

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#greeningtourism – Convegno internazionale a Merano: limiti e opportunità dello sviluppo turistico in Europa e sull’Arco alpino

All Inclusive? Con questa domanda i Verdi del Sudtirolo hanno accolto una platea internazionale per analizzare il conflitto, ma anche le possibili simbiosi tra natura e turismo. Questo è stato il tema del convegno del 23-24 giugno 2017 organizzato in collaborazione con i Verdi Europei presso il Pavillon des Fleurs a Merano.

Rappresentanti Verdi da Italia, Austria, Svezia, Spagna, Grecia, Bulgaria, Slovenia, Polonia, ecc. si sono confrontati con i relatori sudtirolesi, il sindaco Paul Rösch e il capo della comunicazione di IDM Thomas Aichner, sulle seguenti domande: il settore turismo ha ormai raggiunto i limiti della sua crescita? Come si è trasformata la relazione tra l’ospite e la popolazione locale? Quali sono e saranno gli effetti del cambiamento climatico sul turismo? E, d’altro canto, in che modo il turismo contribuisce al riscaldamento terrestre?

L’Alto Adige/Südtirol, con i suoi 31 milioni di pernottamenti, si deve porre la domanda se, come altre destinazioni turistiche, possa soddisfare la sua vocazione di luogo della “Sehnsucht” semplicemente aumentando le sue infrastrutture. Natura e paesaggio sono le attrazioni principali per i viaggiatori che scelgono la nostra provincia come meta: è dunque necessario creare esperienze di buon equilibrio tra le richieste di autenticità/avventura e il bisogno di raggiungibilità/comfort. Alcune esempi riusciti di turismo rispettoso e vicino alla natura, ad esempio dalla Svezia, sono stati presentati nel corso del convegno

Accanto a casi spaventosi di distruzione ed estraneazione causate dal turismo, esistono possibili soluzioni:

I viaggi sostenibili, rispettosi e curiosi sono un trend che potrebbe essere favorevole al fragile equilibrio alpino e di cui sarebbe importante assicurarsi il mercato.

La preparazione ai tempi che verranno, post-era sciistica, è al momento ancora un tabù. Allo stesso tempo questo scenario apre nuove opportunità per il turismo invernale.

È necessario riconoscere i limiti della crescita. Non abbiamo bisogno di aumentare i posti letto, ma dobbiamo concentrare gli sforzi in una migliore distribuzione geografica e stagionale.

Abbiamo bisogno di una nuova alleanza tra viaggiatori e popolazione locale per assicurare l’esperienza di autenticità e per mantenere l’identità delle mete turistiche.

Infine è importante convincere le operatrici e gli operatori turistici che alla lunga sopravviverà solo il turismo sostenibile.

 Anche in questo senso la politica deve porre le basi – prima lo farà, meglio sarà per tutte e tutti.