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Bolzano. S. Messa in memoria di don Luis Lintner

14 Maggio 2017

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Bolzano. S. Messa in memoria di don Luis Lintner

Ieri sera p. Martin Lintner ha celebrato una S. Messa trilingue (tedesco, italiano e portoghese) nel Duomo di Bolzano, insieme ai giovani della “Casa do Sol” e a Pina Rabbiosi, collaboratrice per lungo tempo di don Luis Lintner. La funzione odierna era la prima di tre celebrazioni in memoria di don Luis Lintner, sacerdote missionario ucciso 15 anni fa.    

Come tema centrale della celebrazione eucaristica è stato scelto il concetto di “sogno”, infatti p. Martin Lintner, il nipote di don Luis Lintner, ha iniziato la sua omelia proprio con le parole “Luis non era un sognatore”. Don Luis Lintner ha operato e vissuto in posti, tutt’altro che belli: per 11 anni nella steppa arida nell’entroterra di Bahia, luogo in cui i piccoli contadini sono minacciati ancora oggi dal caldo, dalla siccità e dalla povertà, e per 11 anni nei quartieri poveri delle periferie di Salvador da Bahia. L’incontro con la semplicità del popolo e la sua povertà accrebbero in don Luis Lintner la sua fede, la sua spiritualità e il suo instancabile impegno sociale. Don Luis lottò per i diritti dei poveri delle sue comunità e per ridare loro la dignità, perché era convinto che “ognuno ha diritto al pane quotidiano, ad una casa, ad un pezzo di terra da coltivare, a vestiti per coprirsi, ad un lavoro per poter vivere e alla salute!” Non si trattava semplicemente di una questione di elemosina, ma era necessaria una distribuzione equa dei beni.

Il 16 maggio 2002, 15 anni fa, don Luis Lintner è stato ucciso. “Luis aveva un sogno, in cui non avranno l’ultima parola violenza e morte, ma perdono e pace, non ingiustizia, ma giustizia”, ha affermato p. Martin Lintner.

Un momento particolare della celebrazione odierna è stato durante l’offertorio, quando hanno portato all’altare, oltre al pane e al vino per l’eucaristia, anche il vestito del battesimo di don Luis Lintner. Come missionario e attraverso la testimonianza della sua vita don Lintner desiderava vivere il dono della fede che aveva ricevuto da bambino.

Il secondo oggetto era un grembiule blu, simbolo del lavoro. In seguito hanno portato all’altare una t-shirt della Casa do Sol. Questa maglietta era un segno di come la memoria di don Luis Lintner in Brasile unisca ancora oggi molte persone. La Sacra Scrittura, il quarto oggetto portato sull’altare, occupava un posto molto importante nella vita di don Lintner.

È stato portato sull’altare anche un simbolo della Casa della Solidarietà, perché i dirigenti di allora di questa istituzione sociale, al funerale di don Luis Lintner a maggio 2002, avevano deciso spontaneamente di dedicare la loro casa, allora appena costruita, a lui. Oggi la Casa della Solidarietà accoglie persone in difficoltà.

Al termine della celebrazione sono stati distribuiti dei braccialetti con i colori della “Casa do Sol”: il colore rosso rappresenta la dimensione fisico-affettiva, il benessere integrale dell’essere umano come ricerca e obiettivo della “Casa do Sol”; il colore azzurro rappresenta la sapienza, come sintesi dell’interazione che ogni essere umano porta con se, frutto della sua matrice culturale, della propria storia, delle esperienze vissute; il giallo è il colore della spiritualità che illumina la “Casa do Sol” e dà l’impulso a ogni attività.