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Bolzano. Rifugiati, un torneo per imparare a conoscersi e a convivere.

7 Aprile 2017

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Bolzano. Rifugiati, un torneo per imparare a conoscersi e a convivere.

Prove di integrazione allo Stadio Druso nella Giornata internazionale delle Sport

A Bolzano si fanno prove di integrazione, ma da Vienna giungono dichiarazioni allarmanti. “Se l’Unione Europea non mette in sicurezza i confini esterni – ha dichiarato il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz – sarà necessaria l’attivazione della barriera al Brennero” scriveva ieri il quotidiano di Innsbruck “Tiroler Tageszeitung”. L’Austria continua a ribadire il diritto di un Paese a proteggere le proprie frontiere. Le dichiarazioni non possono che preoccupare la confinante provincia di Bolzano perché è evidente che i primi a subire i contraccolpi di una eventuale barriera al Brennero sarebbero proprio gli altoatesini. Pur riconoscendo “il ruolo storico” del valico del Brennero a testimonianza di un’Europa senza confini, Kurz ha comunque ribadito che se “un Paese dovesse ricorrere a controlli di confine, questo provvedimento va rispettato”, ricordando inoltre che la Germania “è stato il primo paese a reintrodurli”.

Intanto a Bolzano, in occasione della “Giornata internazionale dello Sport per lo sviluppo della pace” si è svolto ieri un torneo di calcio allo Stadio Druso. L’evento è stato organizzato dal Dipartimento provinciale sport, salute, Politiche sociali e lavoro, in collaborazione con l’Assessore comunale allo Sport Angelo Gennaccaro, la Caritas, Volontarius e con le società Fc Südtirol e Afc Unterland Damen. Al torneo partecipavano anche una selezione di profughi ospiti nei centri di accoglienza gestiti da Caritas e Volontarius. “Lo sport deve sempre unire, è un volano per superare le difficoltà che in questo momento il nostro Paese sta vivendo insieme alla nostra città e la nostra provincia – sottolinea Angelo Gennaccaro. “Vedere squadre professionistiche come quelle di oggi al torneo, è un bell’esempio di come lo sport riesca ad unire realtà diverse sullo stesso campo” – conclude con soddisfazione l’assessore. Gli fa eco Martha Stocker titolare tra altre competenze anche dello Sport che ha voluto ricordare come “Lo sport ha un enorme potenziale sociale e contribuisce a promuovere la solidarietà, il rispetto e la tolleranza nei confronti degli altri Paesi, delle altre culture e religioni. Questo torneo di calcio rappresenta un esempio riuscito di integrazione e di avvicinamento”.

Gli organizzatori auspicano che per tanti richiedenti asilo il torneo di ieri sia stato un momento importante per potersi relazionare e conoscere altri giocatori.