Roma. Letta dissente da Renzi, voterà Orlando alle primarie.
I punti sono l’integrazione e la politica economica, flessibilità usata male.
L’ex premier attacca la politica economica del governo Renzi e fa sapere che alle primarie del Pd voterà Andrea Orlando. Il dissenso di Enrico Letta si manifesta in diretta TV, da Lucia Annunziata, a In mezz’ora su Raitre, ieri 26 marzo. La scelta di votare il Ministro della giustizia è maturata durante le celebrazioni per i Trattati europei – sabato 25 – a Roma. Letta evidenzia che Orlando è stato l’unico esponente Pd a manifestare una sua idea di Europa. È l’unico che spinge per “un’Europa diversa ma più integrata” ha detto l’ex presidente del consiglio, che da europeista convinto sottolinea che l’Europa va cambiata, “ma con l’integrazione e non con il ritorno ai nazionalismi”: Ed è anche sulla politica economica che esprime forte dissenso.“ A forza di raccontare la storia che era cambiata l’Italia, il governo non ha fatto tutte le scelte che doveva fare e ora si trova davanti ad una manovra la stessa da cui noi uscimmo all’inizio della legislatura. La flessibilità è stata usata male. Scaricare la colpa su Bruxelles è il modo migliore per favorire i nazionalismi, salvo che poi la gente sceglie l’originale”. L’attacco di fondo arriva sull’economia:”È stata raccontata una storia non vera. La linea dell’austerity ha caratterizzato l’Europa dal 2008 fino al 2014, ma da quando è arrivato Juncker e con la politica espansionista di Draghi l’Italia ha avuto margini di flessibilità molto larghi e la politica della Banca Centrale ci ha consentito di risparmiare 33 miliardi sul costo del debito.”
Matteo Orlando, riferendosi alle celebrazioni per i Trattati afferma di comprendere la tentazione di coloro che non hanno voluto prendere posizione, “ma in questo momento – dice – c’è bisogno di farlo per l’Europa, si deve cambiarla, perché se frana l’Europa dopo ci sono solo i nazionalismi”.