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Mosca, arrestato il blogger oppositore di Putin, e oltre 500 oppositori.

27 Marzo 2017

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Mosca, arrestato il blogger oppositore di Putin, e oltre 500 oppositori.

Protesta contro la corruzione, il regime reagisce energicamente.

Vergogna, vergogna”, così gridavano ieri migliaia di manifestanti a Mosca, e ancora “Fascisti” all’indirizzo degli agenti che trascinavano via di peso Alexei Navalny,  caricandolo su un pullman. Il blogger russo – uno dei principali oppositori di Vladimir Putin, l’unico fino a ieri libero che abbia dichiarato l’intenzione di sfidare l’attuale presidente alle prossime elezioni– è stato arrestato per avere organizzato una protesta non organizzata.

Cinquecento contestatori sono stato fermati insieme a lui, secondo la Polizia di Mosca, più di settecento secondo Ovd-info, il gruppo che monitora i diritti umani in Russia. Le contestazioni si sono svolte contemporaneamente in circa cento città del Paese. Centinaia gli arresti anche nelle altre manifestazioni. Le manifestazioni erano state convocate per chiedere le dimissioni del premier Dimitri Medvedev e contro la corruzione all’interno del governo.

Alexei Navalny accusa Medvedev, fedelissimo di Putin, di aver creato una rete corrotta di fondazioni di beneficenza attraverso le quali ricevere tangenti dagli oligarchi.

A livello europeo prende posizione Federica Mogherini, alto rappresentante della politica estera europea. Si legge nella nota diffusa nella notte che “il giro di vite della polizia russa che ha cercato di disperdere le manifestazioni e ha arrestato centinaia di cittadini, compreso il leader dell’opposizione Alexey Navalny, ha impedito l’esercizio delle libertà fondamentali di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione russa. Conclude la nota chiedendo alle autorità russe “di rispettare pienamente gli impegni internazionali presi, compresi quelli nel Consiglio d’Europa e nella Osce, per la difesa di questi diritti e il rilascio senza indugi dei dimostranti pacifici che sono stati imprigionati.”

Gli Usa“condannano fermamente gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici in Russia”, tra cui il blogger anti Putin Alexiei Navalny, e “chiedono al governo russo di rimetterli subito in libertà“. Lo afferma in una nota Mark Toner, portavoce del dipartimento di stato Usa, sostenendo che “fermare dei manifestanti pacifici, degli osservatori dei diritti dell’uomo e dei giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali“.