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Bolzano. Toponomastica, Urzì: “Irricevibile la minaccia agli Italiani di Francesco Palermo.”

9 Marzo 2017

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Bolzano. Toponomastica, Urzì: “Irricevibile la minaccia agli Italiani di Francesco Palermo.”

Lo stop “va festeggiato come una vittoria” grazie alle prese di posizione di costituzionalisti, accademici e alla attenzione dell’opinione pubblica nazionale da noi ottenuta” esulta Urzì.

Adesso vedrete cosa accadrà contro gli italiani”, il commento del presidente della Commissione dei Sei dopo lo stop alla norma di attuazione sulla toponomastica non è gradita al consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì.

La seduta della Commissione di ieri doveva essere una semplice formalità. Un passaggio tecnico per ratificare il compromesso politico raggiunto due settimane fa tra Pd e Svp. Invece le cose sono andate diversamente. La rottura si è consumata sulla richiesta di Roberto Bizzo, Pd, presidente del Consiglio provinciale oltre che membro della Commissione dei Sei, di inserire nella norma, e non solamente nella relazione accompagnatoria, un riferimento esplicito alla bilinguità di tutti i toponimi. In pratica un riferimento a quanto previsto dallo Statuto di autonomia. L’allegato non ha valore giuridico, contrariamente alla norma, e per questo Bizzo esigeva che il principio della parità fosse inserito anche nel testo della norma. L’Svp si è opposta con decisione e la seduta è stata sospesa con un nulla di fatto e pesanti scambi di accuse.

“Attenzione a non ribaltare l’ordine delle cose – commenta Urzì. – Gli Italiani hanno solo richiesto pari diritti, minacciarli ora appare inaccettabile. Lo stop – sostiene Urzì – va festeggiato invece come una vittoria, conseguenza della mobilitazione cui abbiamo dato anche il nostro contributo morale e politico. l PD ha un dovere assoluto, quello di fare rispettare lo Statuto di Autonomia in quelle sue parti che tutelano anche il gruppo italiano, come per la toponomastica”

Il consigliere di Alto Adige nel cuore si cimenta poi nel proporre alla Commissione dei Sei, e al suo presidente, il senatore Palermo, i contenuti di una nuova norma di attuazione che elenca in una serie di punti. Propone innanzi tutto il richiamo nella norma dell’elenco ufficiale dei nomi italiani perché la toponomastica che esiste non si può cancellare. Suggerisce poi il richiamo all’art. 101 dello Statuto che riconosce il carattere “aggiuntivo” della toponomastica tedesca e consiglia la citazione dell’art. 102 che tutela la toponomastica ladina. Sono da citare, suggerisce, l’Accordo Degasperi/Gruber (l’uso su base di parità delle lingue) e l’art. 117 della Costituzione. Suggerisce “tanta buona volontà per garantire la più ampia ufficializzazione della toponomastica tedesca e ladina (quella italiana c’è già)” e consiglia sia lasciata ai gruppi linguistici “la più ampia autonomia di scegliere quello di cui hanno bisogno e considerano come patrimonio vivo del proprio gruppo, a prescindere dagli elenchi ufficiali”. Dal punto di vista del metodo condivide che i lavori della commissione procedano a doppia maggioranza.

“Più di questo non si può proporre – conclude Urzì. ”Il resto sarebbe un trucco per cancellare i nomi italiani, e basta. Era quello che stava rischiando di passare ieri se non ci fosse stata l’Accademia della Crusca, i 102 senatori che hanno sottoscritto l’appello degli accademici, i deputati che hanno fatto la medesima scelta, le dichiarazioni dei presidenti emeriti della Corte costituzionale Flick e Baldassarre e tutta l’attenzione da noi ottenuta dall’opinione pubblica nazionale.”