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Bolzano. Terroristi islamici in Alto Adige, cellula segreta strutturata su due livelli.

22 Marzo 2017

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Bolzano. Terroristi islamici in Alto Adige, cellula segreta strutturata su due livelli.

Un livello pubblico e uno clandestino, per la diffusione della cultura islamica radicale.

Attività terroristica pianificata con rapporti internazionali tesi a diffondere in alcune regioni del mondo la supremazia della Stato islamico. Questo in sintesi quanto si evince dal capo di imputazione definito dalla Procura della Direzione distrettuale antimafia di Trento, Pubblici Ministeri Pasquale Profiti e Davide Ognibene. Sei i presunti terroristi accusati di associazione con finalità di terrorismo internazionale che la Corte d’Assise di Bolzano giudicherà nelle prossime udienze.

L’inchiesta avrebbe messo in luce che la cellula segreta scoperta in Alto Adige operava su due livelli strettamente correlati tre loro. Uno avrebbe lavorato come movimento politico-religioso volto alla diffusione della cultura islamica radicale, necessario a giustificare l’esistenza delle strutture logistiche indispensabili per mantenere i contatti tra i suoi membri. Accanto a questo livello pubblico è emerso un livello segreto, necessario a nascondere l’attività organizzativa-terroristica da sviluppare negli Stati europei, tra i quali l’Italia. Il punto di riferimento ideologico risulterebbe essere l’integralismo islamista militante internazionale. L’attività sottotraccia –  si legge nel capo di imputazione – “è finalizzata alla diffusione capillare di idee radicali… e di propugnare il jihad violento come strumento di realizzazione degli obiettivi a breve termine – jihad in siria e a lungo termine – jihad in Kurdistan.