Berlusconi come Penelope: tesse la tela per tornare al governo.
Per evitare un esecutivo firmato 5 Stelle, il Cavaliere è convinto di essere determinante.
Berlusconi è convinto di andare a sedersi al tavolo della futura maggioranza che uscirà dal voto delle prossime elezioni. Non si sa ancora quando si andrà a votare e con quale legge elettorale. Tutta via egli è convinto che lo aspetta un successo. Con la destra o col Pd egli è convinto di tornare al governo.
Come prima operazione il Cavaliere sta tentando di rimettere in sesto il centrodestra che i sondaggi danno attorno al 30 per cento. O con Salvini o con Bossi, andassero male i rapporti con Matteo, Berlusconi è convinto di presentare un lista dove leghisti e Fi saranno alleati.
Ad Arcore c’è la consapevolezza che il centrodestra, ammesso che si presenti unito come una coalizione, non riuscirà a raggiungere il 40% necessario a conquistare quel premio di maggioranza che consente di governare senza altri alleati. Quindi il Cavaliere immagina l’altro scenario, quello del Pd che a sua volta non avrà i numeri per tornare a Palazzo Chigi a causa del sistema proporzionale. «Faremo di tutto per evitare che al governo vadano i 5 Stelle: sarebbe una catastrofe per l’economia italiana», avverte Berlusconi. Insomma, in un modo o nell’altro il Cavaliere si considera vincente. Ma Salvini e Meloni non vogliono recitare la parte degli utili idioti di questa strategia del vincere senza litigare. Una delle preoccupazioni della leader di Fratelli d’Italia nello stringere alleanze è di non incappare in situazioni di inciucio, qui a livello nazionale, mentre a livello europeo, come sarà possibile essere d’accordo con la Merkel e con Salvini in Italia? Salvini anche ci tiene alla sua coerenza, e quindi come dosare i vari elementi in modo che tutti e tre non facciano brutta figura?
Vedremo chi sarà più coerente. Intanto sono questi i problemi che stanno impedendo l’incontro tra i tre protagonisti del centrodestra. Ci sono stati telefonate tra Berlusconi e Salvini in questi ultimi giorni, ma il faccia a faccia è rinviato, deve essere preparato per bene.
Sembra difficile che il rendez-vous ci sia nei prossimi giorni. Il motivo è semplice. Meloni sabato – 25 marzo – ha programmato a Roma un convegno anti-Europa mentre al Campidoglio si celebrano i 60 anni dei Trattati europei. Nello stesso giorno Salvini sarà a Lampedusa, per sottolineare il «fallimento» di Bruxelles nel contrastare il fenomeno dell’immigrazione. Il 29 marzo Berlusconi sarà invece al congresso del Ppe, a Malta, accanto alla Merkel e al suo Tajani eletto presidente del Parlamento europeo con i voti dei popolari e grande fan di Angela .
Foto, Ritratto di Silvio Berlusconi, opera di Claudio Calabrese