Giornata diocesana delle Caritas parrocchiali: “Essere testimoni – Caritas parrocchiale tra animazione e sinodalità”.

A Bressanone, presso l’Accademia Cusano, numerosi volontari si sono confrontati oggi su molteplici aspetti della carità cristiana in occasione della Giornata diocesana delle Caritas parrocchiali. “Essere testimoni – Caritas parrocchiale tra animazione e sinodalità” è stato il tema su cui Paolo Valente, direttore della Caritas, si è soffermato citando a proposito l’esempio cristiano datoci da Josef Mayr-Nusser. La vita del nuovo beato interroga infatti ognuno di noi sull’importanza della responsabilità sociale delle nostre azioni e sulla necessità di schierarsi attivamente. Reinhard Demetz, direttore dell’Ufficio Pastorale, ha descritto la carità così come vissuta nelle singole parrocchie quale elemento importante del processo sinodale per il rinnovamento della Chiesa. Terminati i due interventi, i partecipanti hanno discusso su come coinvolgere maggiormente le persone a vivere quotidianamente la carità nella propria vita. Infine, al “Mercatino delle opportunità”, i partecipanti hanno ricevuto stimoli e proposte per il futuro lavoro nelle rispettive parrocchie. Il vescovo Ivo Muser ha concluso la giornata con la celebrazione della liturgia della parola, ringraziando i presenti per il loro impegno sociale. 

Ogni due anni la Caritas diocesana invita i volontari delle Caritas parrocchiali altoatesine alla Giornata delle Caritas parrocchiali, un momento di confronto utile a rafforzare la loro azione e fornire idee e stimoli per il lavoro nelle parrocchie.

Quest’anno, la giornata, è stata dedicata alla carità intesa come testimonianza attiva. “Alle Caritas parrocchiali la carità non può essere delegata in modo passivo, è necessario invece che s’impegnino attivamente per mostrare che la responsabilità sociale e la vocazione di ciascun singolo cristiano non si esprime solo a parole, ma soprattutto nei fatti e nelle opere – non opere singole e occasionali, ma come espressione comunitaria. Una carità che è responsabilità comune e si riflette nell’azione pastorale di tutti i gruppi e di tutte le associazioni delle singole parrocchie. La Caritas non può sostituirsi alla comunità, ma deve preoccuparsi di mantenere vivo il comandamento di Cristo dell’amore per il prossimo in ciascun cristiano e nella comunità parrocchiale e diocesana”, ha spiegato la responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali Brigitte Hofmann, che ha anche esortato le Caritas parrocchiali “ad aprirsi, ad uscire, ad andare incontro e impegnarsi attivamente, a recarsi ai margini della nostra società senza aspettare che qualcuno venga a bussare alla nostra porta. Questo è l’invito che ci rivolge Papa Francesco”.

Il direttore della Caritas Paolo Valente ha portato come esempio di carità vissuta in modo attivo la persona e la vita di Josef Mayr-Nusser, beatificato una settimana fa nel duomo di Bolzano. “Josef Mayr-Nusser ci insegna a essere attenti e a prendere sul serio le esigenze del nostro prossimo, soprattutto le esigenze di coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Responsabilità sociale, per ciascuno di noi, significa anche informarsi su ciò che sta accadendo attorno a noi, nella nostra comunità. Solamente in questo modo possiamo prendere posizione in maniera cosciente e attiva”, spiega Valente.

Il ruolo della carità alla luce del recente sinodo è stato trattato dal direttore dell’Ufficio pastorale Reinhard Demetz: “I temi della carità attiva verso il nostro prossimo e l’impegno sociale e politico non a caso si trovano in testa ai documenti sviluppati dal sinodo. La via del rinnovamento della Chiesa si concretizza nella rilevanza per la nostra vita quotidiana della fede in Cristo. Le Caritas parrocchiali hanno, in questo, un ruolo centrale”.

Dopo pranzo il “mercatino delle opportunità” ha proposto ai partecipanti impulsi, consigli e idee pratiche per il lavoro all’interno delle parrocchie. Gianfranco Ferri, volontario dell’Infopoint di Vipiteno ha mostrato nuove possibilità di azione per le Caritas parrocchiali. Stefan Huber, responsabile per la liturgia presso la Diocesi ha dato invece interessanti impulsi per la preparazione della prossima Domenica della Carità. Elda Letrari, nel workshop “Accademia dei mendicanti”, ha portato la sua esperienza in tema di elemosina e mendicanti a Bressanone. Magdalena Windegger, responsabile in Caritas per la ricerca alloggio dei richiedenti asilo, ha mostrato invece come possono funzionare l’integrazione e il coinvolgimento dei profughi nelle parrocchie e nella società.

Concludendo la giornata con una Liturgia della parola, il vescovo Ivo Muser ha ringraziato i volontari delle Caritas parrocchiali impegnati nel lavoro sociale: “Esattamente una settima fa è stato beatificato Josef Mayr-Nusser. La sua testimonianza dà a noi un profilo chiaro e trasparente di cosa sia la carità cristiana. L’amore di Dio non emargina e non esclude. Siamo responsabili vicendevolmente l’uno dell’altro. C’è bisogno di persone che pensano, parlano e operano in modo cristiano, coraggioso e solidale. C’è bisogno di tutti: di me, di te, di noi!”.

In foto: Reinhard Demetz