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Roma. Sì alla bocciatura alle elementari secondo la ministra all’istruzione Fedeli.

15 Febbraio 2017

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Roma. Sì alla bocciatura alle elementari secondo la ministra all’istruzione Fedeli.

Pedagogisti e maestri insorgono ricordando don Milani e la sua “Lettera una professoressa”.

Nella legge delega sulla Buona Scuola era inserito il divieto di bocciare gli allievi alle elementari , ma la ministra Fedeli l’ha eliminato stabilendo al contempo  che “l’alunno possa essere bocciato solo in casi eccezionali e comprovati”. È subito nata una petizione sulla piattaforma “Change.org” per chiedere l’abrogazione della possibilità di bocciare nella scuola primaria. In una settimana ha raccolto oltre seicento firme, molte di nomi che hanno un peso e un ruolo nel mondo della scuola, della pedagogia e della formazione. Prima dell’intervento della ministra Fedeli circolava in Parlamento una bozza di legge delega che prevedeva diversi cambiamenti rispetto alle norme in vigore, dall’abolizione della terza prova per gli esami di maturità ai voti in lettere – dalla A alla D – per la scuola primaria, e l’abolizione della bocciatura alle elementari e medie.

La misura era stata accolta da un coro di voci favorevoli. I ministri erano rimasti piuttosto disorientati quando, invece, a metà gennaio la ministra Valeria Fedeli aveva modificato la prima stesura della delega ed eliminato il divieto di bocciare nella scuola primaria. A opporsi in modo esplicito era stato il ministro Andrea Orlando che, secondo quanto riporta l’Ansa, avrebbe insistito per mantenere il divieto, inserito originariamente nella prima stesura della delega.

“Casi eccezionali e comprovati”, quindi, ma coloro che hanno firmato la petizione si ribellano ricordando “Lettera a una professoressa” il best seller di don Lorenzo Milani del 1967.Nel nome di don Milani insegnanti, pedagogisti ed esperti della formazione spiegano il loro no alla norma voluta dalla ministra Fedeli “I cosiddetti casi eccezionali solo nell’ultimo anno scolastico 2015/2016 sono stati 11.071 e nell’anno precedente 11.866 –scrivono nella petizione -. “Chi di noi lavora nella scuola o si occupa di formare i futuri maestri sa non solo quanti sono i respinti ma anche chi sono figli di immigrati, ragazzi meridionali provenienti dalle famiglie più povere, bambini rom. Oggi come ai tempi di don Lorenzo Milani “la scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde”. Oggi la scuola primaria perde il 15% dei ragazzi. Dietro questa percentuale “noi vediamo – conclude la petizione – i volti dei nostri bambini che non hanno certo bisogno di essere respinti ma di maggiore risorse umane, di insegnanti di sostegno formati, di educatori di strada, di una scuola più lenta, capace di ascoltare le esigenze di questi bambini, di captare le loro difficoltà e quelle delle loro famiglie”.