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Roma. Pd, scissione fredda, Emiliano tiene testa a Renzi.

22 Febbraio 2017

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Roma. Pd, scissione fredda, Emiliano tiene testa a Renzi.

Bersani non rinnova la tessera, Speranza coi suoi ”al lavoro per un nuovo soggetto di centrosinistra.

Rottura nel Pd: i bersaniani non partecipano alla direzione e annunciano con Roberto Speranza di essere al lavoro “per un nuovo soggetto di centrosinistra.Michele Emiliano, benché addolorato per la rottura con Roberto Speranza ed Enrico Rossi fa un’altra scelta. Prende atto che i compagni Speranza e Rossi sono, “persone perbene, di grande spessore umano, e sono state offese e bastonate dal cocciuto rifiuto di Renzi ad ogni mediazione”. Quindi il governatore pugliese si candida alla segreteria e decide di “dare battaglia al fortino renziano perchè il Pd è casa mia e nessuno può cacciarmi”.La scelta è criticata da Bersani e D’Alema che prevedono ritorsioni per la sua coerenza. Enrico Rossi  rispetta la scelta di Emiliani e non risparmia un attacco a Renzi accusandolo di aver deciso le dimissioni per salvare se stesso mettendo a rischio il Pd.

Nell’altro campo, quello del Pd, il guardasigilli Andrea Orlando chiarisce nel suo blog Stato presente, riferendosi  alla discesa in campo di Emiliano, che la sua candidatura non dipende dalle scelte di altri sfidanti giacché la sua eventuale candidatura non punta a guidare l’opposizione del Pd. “Se mi candido – dice infatti – è per guidare il partito”.

Per bloccare la scissione a nulla sono serviti gli accorati appelli in assemblea dei padri nobili del Pd, né di Veltroni né di Fassino, nè di Enrico Letta e quello di Romano Prodi che ha confessato la sua angoscia e il fatto di essersi attivato con decine di telefonate per scongiurare il peggio.

La direzione ha eletto i membri della commissione Statuto, composta in rappresentanza di tutte le correnti, che definirà nei prossimi giorni le regole.