Roma. Entro il 22 febbraio Bruxelles vuole risposte da Roma su come procedere in vista del rapporto sul debito.
In mancanza di segnali positivi c’è il rischio dell’avvio dell’iter per la procedura d’infrazione.
Bruxelles pretende da Roma entro dieci giorni misure sostanziali per evitare l’avvio di una procedura di deficit eccessivo e quindi rinviare quella sul debito.
Il rapporto sul debito dell’Italia super il 130% del pile per questo abbiamo già avuto due rapporti che però non hanno portato all’avvio di una procedura da quando, nel 2013 il governo Letta ottenne la chiusura della precedente avviata ne 2009.
L’esecutivo comunitario pubblicherà domani le previsioni economiche d’inverno ottenute dal governo italiano che potrebbero contenere un’indicazione su come procedere in vista del rapporto sul debito. Nelle ultime previsioni economiche pubblicate a novembre, la Commissione ipotizzava per il 2017 una crescita del Pil rari allo 0,9% , un deficit del 2,4% del Pil e un debito del 133,1% . È il rapporto sul debito la questione nodale dello scontro all’interno dell’esecutivo europeo. Due posizioni si fronteggiano. Da un lato coloro che aspettano entro il 22 febbraio qualche segnale che consenta di conquistare margini di manovra, dall’altro il fronte dei “duri” che premono per l’avvio dell’iter per la procedura d’infrazione.