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Bolzano. Calcio al Talvera, inclusione e socializzazione.

16 Febbraio 2017

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Bolzano. Calcio al Talvera, inclusione e socializzazione.

Obiettivo del progetto: coinvolgere profughi e richiedenti asilo tramite lo sport.   

Dall’estate scorsa è in atto un’ iniziativa di coinvolgimento di ragazzi profughi e richiedenti asilo nella città di Bolzano, tramite il gioco del calcio. Il progetto promosso dal Forum Prevenzione e dalla Polisportiva Piani e sostenuto dal Comune di Bolzano, ha raccolto l’adesione di altre associazioni operanti nel settore. I ragazzi partecipanti all’iniziativa, che si ritrovano due volte alla settimana presso il campo Talvera A  gestito dai Piani, sono ormai oltre la quarantina, tanto da far prevedere lo sdoppiamento dell’iniziativa.

Nel corso di un incontro sul posto alla presenza dell’Assessore allo Sport del Comune di Bolzano Angelo Gennaccaro, che ha portato il saluto anche dell’Assessore comunale alle Politiche Sociali Sandro Repetto, l’iniziativa è stata illustrata alla stampa. Presenti anche il presidente della Polisportiva Piani Mauro Bertoldi e la responsabile del progetto per il Forum Prevenzione Silvana Martuscelli.

L’Assessore Gennaccaro ha ringraziato quanti hanno reso possibile tale iniziativa. “Le realtà associative coinvolte – ha detto- sono riuscite a mettere insieme un progetto di alto valore simbolico e  morale, ma non solo. L’iniziativa risponde in maniera reale a delle esigenze che il territorio esprime. Vi sono, lo sappiamo sulla questione accoglienza profughi, diverse problematiche aperte, ma opportunità come questa, servono a dimostrare che la Città di Bolzano può dare delle risposte concrete. Ecco dunque che mettere a disposizione strutture e risorse umane può essere anche un modo per trasmettere determinate regole e allo stesso tempo fare socialità”.

“Molti ragazzi, in particolare nord africani profughi e richiedenti asilo – è stato detto – trovano in questo modo un’ occasione di divertimento comune, ma anche d’impegno e di socializzazione .Gli allenamenti sono seguiti e guidati da operatori delle associazioni già impegnate in queste problematiche e spesso già conosciuti dai ragazzi stessi. Il calcio, si sa, è uno sport universale, gioco di squadra, sacrificio, fatica, ma anche divertimento, soddisfazione e spirito di gruppo, che nasce e cresce anche fuori dallo spogliatoio. Il gioco del pallone è una lingua universale, “parlata” nei campi perfettamente rasati del nord del mondo, come nelle favelas del sudamerica, le periferie delle città africane fino alle piccole isole degli oceani”.

“Il progetto – è stato spiegato dai promotori – nasce come risposta sociale e pedagogica al disagio dei ragazzi a rischio, sulla base della sinergia creatasi tra la Polisportiva Piani, l’A.C.R.A.S. – Castori e il Forum Prevenzione , all’interno delle attività comunali di Streetwork 2016. I tre enti hanno concertato le proprie risorse al fine di guadagnare un concetto di inclusione sociale che utilizzi il richiamo che l’attività calcistica esercita sui ragazzi, sia minorenni che maggiorenni. La popolazione giovanile cui ci si riferisce, costituisce al momento un target cittadino molto delicato, sulla base di pregresse situazioni familiari, retroscena migratori, problematiche varie legate alle proprie biografie. Sono proprio tali giovani  ad essere maggiormente esposti al rischio sociale e/o di dropout scolastico-formativo, a registrare difficoltà per una corretta socializzazione, a rimanere più a lungo senza occupazione.
Per tali motivi anche il loro tempo libero risulta estremamente povero di stimoli e risorse, spesso estromesso da altri circuiti sia sportivi che relazionali.  Gli operatori del progetto avvicinano e contattano ragazzi/e “a rischio”, proponendo loro, quando possibile ed opportuno, azioni migliorative ricreativo-sociali, come questa.  Si tratta perciò di un progetto di promozione calcistica, condotto da personale esperto  (allenatori calcistici) e in possesso di una comprovata formazione e pratica professionale di tipo pedagogico.
Per attivare “l’inclusione”  vengono proposte attività mirate alla costituzione di squadre amatoriali, attività settimanali gestite con criterio “Open Space” ma costantemente seguite dal personale, dove chiunque voglia accedere per l’allenamento calcistico e le attività motorie che vi sono connesse, possa entrare. Il coinvolgimento  è finalizzato alla promozione della motivazione e dell’apprendimento su base dell’imitazione e dell’auto-promozione, ove l’assimilazione di valori sportivi e sociali costituisca il solido sfondo, non imposto ma raggiunto spontaneamente”.