Bolzano. Ad Auschwitz, quattro sudtirolesi tra gli aguzzini del Führer, Pichler, Hager, Kaufmann e Gufler.
Quattromila i sudtirolesi che si erano arruolati nel partito nazionalsocialista tedesco.
Nell’elenco dell’ ”Istituto polacco della memoria” figurano quattro altoatesini tra i 9686 aguzzini che hanno operato all’interno del campo di Auschwitz per attuare le disposizioni di Hitler. Veri e propri aguzzini –con ucraini, lituani e lettoni – al servizio del Führer impegnati nella attuazione del piano di sterminio degli ebrei deciso nel 1942 alla conferenza di Wannsee presso Berlino dai gerarchi del Reich e organizzato con feroce efficienza dal capo delle SS Heinrich Himmler coadiuvato da Adolf Eichmann. L’Istituto polacco della memoria è impegnato da anni per dimostrare che i polacchi furono vittime e non prim’attori della “fabbrica della morte” nazista attuata in Polonia, ad Auschwitz, durante l’occupazione tedesca dal 1939 al 1945. Il nuovo elenco, il cui primo firmatore è lo storico polacco Alexander Lasik che coordina un team di ricercatori, è il risultato della ricerca in numerosi archivi polacchi, tedeschi, austriaci, americani e russi. Nell’elenco figurano anche nomi di quattro sudtirolesi Hans-Johann Pircher di Bolzano (nato nel 1901), Hans Hager di Bolzano (nato nel 1912), Hans Gufler di Merano (nato nel 1915) e Ernst Kaufmann di Bolzano (nato nel 1920) I quattro , così risulta dai documenti, avrebbero avuto ruoli diversi nel campo di sterminio gestito dalle SS. Già nell’opera dello storico di Francoforte Thomas Casagrande, figlio di un sudtirolese, era emersa testimonianza di “comportamento esemplare e convinzione fanatica di molti sudtirolesi affascinati all’epoca dal regime di Hitler” Nel libro di Casagrande viene quantificato in poco meno di cinquemila i sudtirolesi arruolati nel partito nazionalsocialista tedesco.