Verona. Gita ungherese,16 morti tra i quali i due figli del prof che ha salvato molti dei presenti sul bus.
Sei adulti ricoverati a Verona, rientreranno oggi in Ungheria i superstiti.
Sono entrambi morti nell’incidente del pullman sulla A4 i due figli, Laura e Balazs, del professore di educazione fisica Gyorgy Vigh che dopo essersi messo in salvo era rientrato nel mezzo più volte per tirare fuori ad una ad una altre persone. “Non è riuscito a salvare il figlio e la figlia” dice il console generale d’Ungheria a Milano, Judith Timaffy. A bordo del pullman c’era anche la moglie del docente “che ha visto – sottolinea il console – morire la figlia. Il ragazzo non l’hanno proprio visto ma purtroppo è tra i deceduti”.
Sedici i morti nell’incidente, avvenuto venerdì notte. Sono sei le persone ricoverate nei due ospedali veronesi, al Borgo Trento e al Borgo Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti qualificate, le persone ricoverate sarebbero tutte adulti, due dei quali non ancora identificati, che erano a bordo del mezzo assieme a un gruppo di studenti del liceo classico Szinyei Merse Pal di Budapest. Intanto dall’Ungheria, assieme ai genitori dei ragazzi, sono arrivati anche alcuni psicologi, che assieme a un collega dell’azienda ospedaliera di Verona e a due psicologhe della Polizia assistono i ragazzi sopravvissuti alla tragedia.
Rientreranno in Ungheria oggi, con i genitori o con i mezzi della Croce Rossa ungherese, gli studenti superstiti. “I ragazzi – dice la console generale d’Ungheria, Judith Timaffy – sono stati sentiti dalla polizia stradale e il magistrato ha dato il permesso per il ritorno in patria“. Continua intanto il lavoro della Polizia stradale di Verona per arrivare a ricostruire nel dettaglio la dinamica e le cause dell’incidente, alla luce anche dell’inchiesta aperta dalla procura scaligera per omicidio colposo plurimo stradale. Accertamenti che si basano anche sulle testimonianze rese dai sopravvissuti, da quelle di automobilisti che hanno incrociato il pullman lungo il tratto autostradale da Milano verso Verona, dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza della rete autostradale