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Bolzano. Aggressione del tassista, garantisti e indignati si fronteggiano

16 Dicembre 2016

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Bolzano. Aggressione del tassista, garantisti e indignati si fronteggiano

Lettera di contestazione al tassista dopo il no della Commissione Taxi di sospendere immediatamente la sua licenza.

Si infiamma il dibattito sulla vicenda della biologa keniana che ha denunciato l’aggressione subita da un tassista la notte del 2 dicembre. Dopo il no della Commissione Taxi di sospendere la licenza al taxista e l’invio di una semplice lettera di contestazione in cui si concedono 20 giorni di tempo per controdeduzioni a cui, eventualmente potrebbe seguire la sanzione, si è aperta una ridda di posizioni. Si è dimesso dalla Commissione Agostino Accarino, rappresentante del CTCU – Centro Tutela Consumatori Utenti, uno dei tre che in commissione – insieme all’Assessora e al tassista Anton Nindl – aveva sostenuto la proposta della sospensione immediata della licenza. “Non è accettabile che si proceda con una semplice lettera di contestazioni davanti ad un fatto così grave ed è offensivo che si ipotizzi la manomissione della registrazione… Si rischia di rendere vani gli sforzi fatti dall’Amministrazione per tutelare le donne. La misura non tutela nemmeno l’onorabilità dei tassisti, persone oneste che offrono un servizio importante”.

Anche le donne Verdi ribadiscono e difendono la posizione di Marialaura Lorenzini: “Episodi di questo tipo sono ingiustificabili e vanno condannati”. In Consiglio comunale ieri sera era inevitabile che irrompesse il caso. Severi i rappresentanti del Movimento 5 Stelle Davide Costa e Maria Teresa Fortini secondo la quale il Consiglio dovrebbe prendere posizione contro il tassista.

Garantista invece la posizione del centrodestra. Secondo Carlo Vettori la semplice lettera del Questore, il fatto che il tassista non sia ancora iscritto nel registro degli indagati non consente condanne a priori, “un linciaggio mediatico indecente”.

Marialaura Lorenzini benché indignata di non poter sospendere subito la licenza, attribuisce al regolamento l’andamento della votazione. I 20 giorni perché il tassista possa presentare le sue controdeduzioni sono previste dal regolamento. “Sono inorridita di fronte al fatto che non abbiamo mezzi per attuare la sospensione immediata. Dobbiamo dare un segnale contro l’aggressione avvenuta nei confronti di una donna, non ai danni di un uomo bolzanino”.

Il pm Axel Bisignano è stato sentito ieri dal Sindaco, sembra orientato ad alleggerire la posizione del tassista al momento iscritto nel registro degli indagati per rapina, minacce e lesioni. Egli intende derubricare l’accusa all’ipotesi meno grave di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni”. In base al quadro ricostruito dalla polizia esaminato dal pm risulterebbe che la lite tra la donna e il tassista fosse riferita al compenso per la corsa effettuata e che i 20 Euro sottratti dal conducente fossero riferiti a questo aspetto. Anche per quanto riguarda la sottrazione del telefono, non si tratterebbe di rapina, secondo gli inquirenti, ma del tentativo di distruggere le prove della lite. Secondo i rilievi della polizia, la donna, reduce da una cena con le amiche, si sarebbe trovata in stato di alterazione alcolica. Inoltre, l’uomo, all’arrivo della polizia avrebbe mostrato i suoi occhiali rotti e graffi sul viso. Complessivamente, dal quadro generale, gli inquirenti rileverebbero alcune contraddizioni nella denuncia della donna.