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Insegnanti precarie contestano la nuova legge provinciale sulla scuola

27 Novembre 2016

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Insegnanti precarie contestano la nuova legge provinciale sulla scuola

Precarie della scuola in Alto Adige discriminate.

La nuova legge provinciale sulla scuola lascia l’amaro in bocca ad alcune decine di insegnanti precarie in servizio da lunga data  nella scuola elementare. Questo perché il calcolo del punteggio ai fini della loro stabilizzazione risulta penalizzante rispetto a chi è laureato in Scienze della Formazione. Si tratta di una quarantina di docenti che contestano il fatto che un anno di insegnamento svolto da un insegnante con la laurea in Scienze della Formazione primaria varrà 15 punti, mentre per quelli in possesso solo del diploma magistrale ne varrà solo 12.
Questo criterio di valutazione non era previsto negli anni passati, quindi si dà il caso che insegnanti dopo anni di irreprensibile lavoro si vedano scavalcati in graduatoria da giovani colleghi con meno anni di servizio, ma dotati della laurea in Scienze della formazione, con il rischio concreto di restare senza lavoro o nella continua insicurezza della precarietà. Da notare che i maestri diplomati sono tutti laureati, ma non in Scienze della Formazione.
Come è possibile -replicano le interessate – valutare differentemente lo stesso servizio prestato nelle stesse modalità, e alle stesse condizioni?” La loro richiesta, in concreto, è l’applicazione anche al loro servizio della maggiorazione di un quarto, al pari degli altri.
Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, intanto ha preparato un’interrogazione provinciale per chiedere quali misure si intendano adottare per fare fronte a questa discriminazione di punteggio. Un anno di lavoro è un anno di lavoro – rimarca Urzì – e deve essere valutato nello stesso modo per tutti .”