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Bolzano. “Caro Vicepresidente, caro PD, non fate spallucce alle provocazioni antitaliane”

22 Novembre 2016

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Bolzano. “Caro Vicepresidente, caro PD, non fate spallucce alle provocazioni antitaliane”

Il consigliere provinciale Urzì, di Alto Adige nel cuore, apprezza l’attacco di Tommasini alla destra tedesca e chiede di non far cadere la vigilanza.

Scrive una lettera aperta Alessandro Urzì al Vicepresidente Christian Tommasini, in cui afferma che “Knoll e Pöder rimarrebbero solo espressioni folcloristiche di cui riempire tutt’al più qualche verbale di seduta del Consiglio se Kompatcher non ne avvallasse i radicalismi estremi e le provocazioni”. Ricorda quindi le prese di posizione degli esponenti della destra tedesca sudtirolese sugli atleti altoatesini che dovrebbero spogliarsi della maglia azzurra ed uscire dalla nazionale italiana, sui rifugi che dovrebbero essere denominati solo con i nomi tedeschi, sulla toponomastica italiana che dovrebbe venir cancellata con rozze motivazioni, sul presunto primato storico tedesco sugli italiani, sugli Schützen, protagonisti nelle istituzioni provinciali. Prosegue Urzì nella lettera aperta a Tommasini – “che all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio provinciale c’è la dichiarazione presentata da Knoll di attribuzione del carattere “fascista” alla Lupa di Roma ed al Leone di San Marco? E chiede che le due statue che erano esposte in piazza della Vittoria a Bolzano vengano semplicemente riposte in magazzino e dimenticate. La Lupa e il Leone fascisti… Capisci? Come dire che tutti gli Italiani lo sono, anche tu. E stando alla impostazione data sinora dalla Svp del capoluogo (che ha votato contro il recupero delle due statue) dovrebbe quindi essere approvata da Kompatcher. Sarebbe l’ennesimo schiaffo alla Comunità italiana. L’ennesimo favore a Schuetzen e secessionisti”.

Conclude concordando con Tommasini “che vada alzato un muro di fronte ai radicalismi verbali e anche folcloristici da parte di tutta la società civile altoatesina, italiani, tedeschi, ladini. Io lo chiedo da venti anni e sono pronto a fare ovviamente la mia parte, chiedo però coerenza soprattutto al Pd. Non basta dopo anni di silenzio solo dissentire una tantum quando non è proprio più possibile stare zitti”. E come ultima sollecitazione chiede l’estrema decisione, cioè di rimettere in discussione l’accordo di coalizione con la SVP e di ritirarsi dalla giunta se dovessero ripetersi altri episodi come quelli che si sono ripetuti nelle ultime settimane.

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